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lunedì 3 ottobre 2011

Tre fasi per capire dove e come vendere all'estero

Prossimo post Giovedì 6 Ottobre





Che cosa fareste se doveste prendere in esame una attività di export?
Il suggerimento che posso proporre è di pensare ad un piano in tre fasi sequenziali, ognuna delle quali mi dirà se e come vale la pena procedere con quella successiva, così da avere chiaro anche quanto devo investire e quale sia il rischio per farlo.

Le tre fasi possiamo definirle così:

fase uno: piano di fattibilità
fase due: verifica sul posto
fase tre: scrittura ed attuazione del piano d’azione strategico

Quali sono gli obiettivi delle tre fasi?

Ecco come mi permetto di riassumerli.

Fase uno: verificare la competitività dell’offerta, individuare eventuali elementi che sconsigliano l’intrapresa dell’export, stabilire una prima appetibilità di una proposta vantaggiosa, selezionare (o dare priorità) ai mercati esteri.
Fase due: confermare la competitività, individuare i partner locali, definire la politica di approccio, costruire il business plan.
Fase tre: implementare il piano strategico fino al termine del periodo di start up e proseguire poi con la gestione ordinaria del business di esportazione.

La prima fase è la più delicata: senza necessariamente doversi muovere si può analizzare il mercato a tavolino attraverso i web e alcuni contatti personali sviluppati nei mercati di interesse. Sempre attraverso la rete è possibile individuare gli elementi di normativa (legale, fiscale e tributaria, doganale), studiare la concorrenza, individuare i canali, cercare ricerche di mercato e quanto ancora può servire per avere un quadro abbastanza completo.

Che cosa fare in particolare? Lo vediamo insieme nel prossimo post.

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