Prossimo post mercoledì 1 febbraio
Va
di moda il nuovo spot
Fiat che, nel promuovere la Panda, parla dell’Italia che incita a lanciarsi
nella crescita, nella nuova rinascita.
È chiaro che c’è uno
sforzo da fare. Notevole. Ed è altrettanto chiaro che siamo stanchi, delusi,
scoraggiati. Ci siamo fatti derubare del futuro.
E i questi momenti esce
il meglio. Ma spesso anche il peggio.
Vale a dire quella
propensione alla prudenza, che fa del nostro paese uno di quelli a maggiori
risparmio familiare, diventa tignosità, incoerenza, cecità.
Tutto vogliono crescere,
svilupparsi, espandersi. Ma gratis. O meglio senza rischiare.
Incontro artigiani e
imprenditori che si lanciano in voli pindarici ricchi di BRICS, sponde
atlantiche e pacifiche, sogni esotici, con occhi a mandorla. E poi quando
proponi, con piani e criteri razionali, illustrati, documentati, investimenti
minimi, si parla di unità di migliaia di euro, fuggono inorriditi come di
fronte ad una proposta oscena.
Ora comprendo che il
presupposto per costruire una relazione professionale sia la fiducia, e che questa
sia difficile da costruire in un’epoca come questa.
Ciò che oso suggerire non
è quindi di credere alle previsioni del primo che passa, e io mi metto in prima
fila, senza verificare.
Ciò che vorrei ricordare
è che senza un rischio anche minimo non c’è speranza di crescita, e che noi
italiani abbiamo sì tra le mani un grande valore, che è il Made in Italy
stimato ovunque, ma siamo anche considerati un popolo spesso poco affidabile,
un po’ Totò che cerca di piazzare la Fontana di Trevi un po’ Schettino che
fugge dalla nave.
Dobbiamo perciò
confermare il credito con un messaggio chiaro. E non pensare che siccome siamo
bravi e belli tutti correranno da noi.
Ci vuole coraggio, e oggi
il coraggio vuol dire anche tirare fuori qualche banconota dal portafoglio.
Con cognizione di causa,
certamente.
Ma bisogna farlo.
Che cosa ne pensate?
Forse il coraggio deriva dal fatto di avere una vera mentalità imprenditoriale...non vuol dire avere una azienda ma, credere in una impresa, in un sogno.
RispondiEliminaSono convinto della stessa cosa. Credere in se stessi.
RispondiEliminaRagionano con un'ottica di breve periodo, non rendendosi conto che le logiche forse premianti venti anni fa ormai non valgono più. Ma non cambiano, semplicemente si limitano a lamentarsi e a dare la colpa di tutto alla crisi.
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