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martedì 7 febbraio 2012

L'Italiano balla da solo






Diciamolo: a noi italiani piace farlo da soli. Sì insomma, abbiamo la tendenza a metterci in proprio. Sarà perché abbiamo molte idee, perché siamo creativi, perché siamo anche un pochino presuntuosi (ma se non lo fossimo, non avremmo prodotto così tanta genialità) ma proprio fare le cose insieme non ci va.
La miglior società è quella che ha numero dispari di soci inferiore a 2.

In questi anni di crisi le istituzioni e le associazioni di categoria hanno suggerito di organizzare raggruppamenti temporanei di imprese, lavorare sui comparti, sviluppare strategia comuni per favorire l’esportazione riducendo i costi.

Un fallimento. Piuttosto che unirsi al concorrente, che spesso ha la fabbrica davanti alla mia, preferisco affondare. O spendere di più.

E’ vero, ma se riuscissimo per un istante solo a immaginare la forza di una sinergia sana, e compresa realizzarla, saremmo in grado di volare altro.

Ci si può provare mettendo insieme non aziende che facciano il medesimo mestiere, il medesimo prodotto, ma aziende che parlino agli stessi clienti, proponendo soluzioni diverse. Una borsa non è in concorrenza con un capotto, mentre un paio di scarpe da uomo fatte a mano può essere proposto alla stessa famiglia che è interessata ad un gioiello o a un golfino di cashmere.

E’ quello che sto provando a fare con il progetto Hand made in Italy

Puntare al mercato del gusto nel mondo, il mercato che apprezza il valore della moda e dell’alimentazione made in Italy e che non compera un prezzo ma la possibilità di distinguersi, di essere unici, di trovare una estensione alla propria personalità.

Che cosa si può fare insieme? Ecco solo qualche idea, che svilupperemo meglio nel prossimo post:

  1. blog promozionale
  2. promozione sui (Web)-media
  3. vetrina di e-commerce ad alto profilo
  4. organizzazione di eventi
  5. partecipazione a fiere


Restate sintonizzati: entreremo nel dettaglio di questi 5 punti iniziali per condividere le nostre esperienze.

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