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venerdì 3 febbraio 2012

Vendere non è facile






Vendere non è facile. Se fosse facile non saremmo in crisi. Non è più facile da anni, da quando cioè l’offerta ha ampiamente superato la domanda. Da quando la concorrenza si è allargata2, sì al quadrato. Perché oggi la concorrenza non è soltanto quella di chi offre un bene simile, o addirittura uguale, al nostro; è anche quella che viene descritta con il “volume del portafoglio”. Infatti poiché le risorse sono ridotte, sempre più spesso siamo costretti a scegliere tra due acquisti che non hanno nulla di comune tra loro: cena al ristorante o lavatrice nuova? Vacanza ai Caraibi o televisore al plasma? Palestra o vestito da sera?
Non esistono più le nicchie avvolgenti di una volta: i poveri erano poveri e facevano sempre scelte da poveri, i ricchi sempre da ricchi per usare un linguaggio terra terra.
Oggi no: se io ho il pallino della tecnologia compero iPad, iPhone, MacBookAir e poi vado a fare la spesa all’hard discount e in vacanza all’Idroscalo, dove sto connesso al mondo con il mio tablet.

Ma che cosa c’entra questo con l’export?
Beh la domanda vorrei farla a voi? Che cosa c’entra tutto questo con l’export e con il made in Italy?
La (mia) risposta domani, la vostra anche subito!

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