prossimo post lunedì 2 aprile
Ho trascorso
15 giorni a inizio mese girando la Florida, sia per una breve vacanza
(confesso) sia per scoprire nuove opportunità professionali per le aziende di
artigiani stilisti con le quali stiamo lavorando. E ho colto l’occasione per
incontrare i vertici della camera di commercio italoamericana degli USA
Southeast.
Le
opportunità sono infinite: la richiesta e l’attesa per prodotti made in Italy è
altissima. Anche qui ormai, come a NYC, stanno spuntando negozi italiani nel
nome ma non nella proprietà né nel prodotto, ancora pochi per fortuna, mentre altri,
ignoti o quasi nel Belpaese, prosperano.
Il design
district di Miami, quartiere nuovo e in sviluppo, costituisce una sorta di
incubatrice per quelle aziende che vogliono farsi conoscere tra i designer e
gli architetti locali e partecipare al momento di rilancio dell’edilizia
americana. I valori delle abitazioni sta toccando il fondo, forse ha già
iniziato a risalire, e nuovi acquirenti stanno facendosi la casa al caldo della
Florida. In città anche lontane dalle rotte dei turisti di casa nostra, ma non
in quelle degli americani. Marco Island, Naples, Ft Meyes, Venice, Tampa,
Juppiter per citarne alcune sono popolate da benestanti che hanno disponibilità
economiche e voglia di spendere.
Purtroppo
ciò che segnalano anche gli imprenditori al vertice della IACC, e che troppo
spesso gli italiani che si affacciano timidamente verso gli States, sono
affetti da due sindromi devastanti: la pavidità e l’incompetenza. Terrore a
investire, anche poco, e assoluta mancanza di un piano strategico. Di questo
parleremo la prossima volta.
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