Pagine

domenica 26 gennaio 2014

Monica Buzzoni: i consigli alla moda italiana per avere successo nel mondo



Monica Buzzoni la moda, oltre che indossarla con l’eleganza, l’ha vista da dentro: ci lavora dal 1979 dedicandosi in particolare allo sviluppo dei mercati esteri. Bruno Magli, Trussardi, Anna Sui, Gianfranco Ferré, Alivero Martini: ecco alcune delle firme per le quali Monica ha lavorato sviluppando i mercati esteri. In coda trovate il suo percorso dettagliato.

Una storia così importante che non può che interessare i lettori di questo blog per raccontarci come le imprese italiane, anche quelle più piccole, possano affrontare il tema dell’export. 

1.           C’è spazio oggi, per le imprese artigiane di moda italiane, per vendere all’estero?

       Oggi per la situazione dei mercati a livello mondiale (piatta e totalmente priva di novità)  "dovrebbe" esserci spazio per creatività, artigianalità, qualità del made in Italy. Purtroppo l'ostacolo che si incontra è la volontà dei buyer esteri ad investire in "NO NAMES", è difficile anche farli andare nelle show room per vedere le collezioni. Bisognerebbe fare una campagna importante per promuovere le piccole e medie aziende, i giovani stilisti, i nuovi nomi. I buyer esteri occasionalmente acquistano piccole collezioni se molto innovative e con prezzi bassi, ma non danno poi continuità quindi anche per le aziende diventa difficile pianificare il business. Esempio ne sono le manifestazioni a Milano e Parigi dove si trovano moltissimi brand anche sconosciuti ma che cambiano tutte le stagioni.  

2.           Quali sono i paesi con maggiori richieste di prodotti made in Italy?

Medio Oriente, Russia, Asia

3.           Che peso ha la qualità, il prodotto, nel successo?

La qualità del prodotto soprattutto per i mercati Asiatici e del nord Europa è assolutamente fondamentale, anche su prodotti a prezzi contenuti pretendono un livello qualitativo di eccellenza. Lo stile pretendono sia adeguato a usi e costumi dei consumatori locali quindi design e qualità sono fattori determinanti

4.           Che cosa chiedono i compratori di grandi catene estere ai loro fornitori? 
       per inserire un brand italiano i compratori esteri chiedono molta creatività, un piano marketing importante, un concept store, servizio impeccabile (consegne anticipate in base alle esigenze dei mercati), testimonial e comunicazione a livello globale, qualità.

5.           Quali errori non commettere nel pensare all’export? 

       Oggi non si può più affrontare l'export con la vecchia mentalità del dare la collezione ad un agente: gli spazi espositivi costano e quindi devono essere redditizi, prima di affrontare un nuovo mercato bisogna….

6.           che cosa invece andrebbe sicuramente fatto innanzitutto?

       …bisogna darsi degli obbiettivi e approcciare uno massimo due mercati all'anno, su quei mercati fare una attenta analisi dei marchi presenti nella propria fascia di prodotto, vedere tipo di distribuzione (retail o wholesale, piccoli negozi o department stores), prezzi retail, che comunicazione viene fatta, il tipo di servizio che i competitor danno al cliente sia al negoziante che al consumatore finale, le caratteristiche del consumatore. Tutti gli investimenti si concentrano su quel mercato per poter iniziare una penetrazione e creare una presenza che duri nel tempo. Bisogna fare attenzione ai brand di riferimento che in molti paesi non sono i brand del proprio mercato domestico 

7.           Spesso c’è la speranza di poter avere successo senza ricorrere ad investimenti di marketing? È una possibilità o solo un sogno?

       Oggi senza investimenti è decisamente un sogno

8.           può dare 3 consigli alle aziende che vogliono tentare questa strada?
      
       Per sintetizzare in 3 punti quanto detto sopra le aziende dovrebbero:
       - avere chiaro il proprio posizionamento e il proprio obbiettivo (prezzi immagine stile)
       - costruire un piano marketing coerente con posizionamento e obbiettivi
       - definire una scaletta di mercati da affrontare, dopo una attenta analisi di chi sono i marchi presenti, cosa fanno, a che prezzi vendono, il tipo di distribuzione che utilizzano (quali agenti o distributori, canale wholesale o retail ecc)  e partire dai mercati più sintonici con il marchio al fine di ottimizzare gli investimenti 


Chi è Monica Buzzoni?
Dopo un inizio da Bruno Magli come responsabile vendite estero segue Claude Montana di cui cura la distribuzione in tutto il mondo. Dal 1989 al 1991 dirige la filiale americana della Basile spa per poi passare dal 1991 al 1996 alla direzione vendite estero della BVM Italia les Copains,
Nel 1997  diventa Brand Manager di alcune linee presso la Gilmar spa dove segue stilisti internazionali come Marc Jacob, Anna Sui e Victor Alfaro curando in prima personala definizione delle collezioni alla distribuzione mondiale.
Poi Gianfranco Ferrè, come direttore commerciale mondo,
Trussardi, per sviluppare i mercati asiatici in fase di crescita quindi Alviero Martini dove partecipa attivamente allo sviluppo del brand nel mondo con uno straordinario risultato di espansione e di crescita.

Nessun commento:

Posta un commento