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Mercoledì 30 Novembre
Nella mia
esperienza di internazionalizzazione diretta e indiretta mi è capitato sovente
di imbattermi in due ricorrenti errori di imprenditori italiani.
Non importa
il settore, non importa il paese destinazione, non importa la regione italiana
di provenienza dell’azienda, sembra che sia molto difficile non farsi
travolgere dalla passione, cedere allo sconfinato e comprensibile amore per il
proprio prodotto e finire per perdere opportunità e soldi perché:
1) non
si ha la pazienza di preparare lo sbarco in un altro paese e di vedere
lievitare i risultati
E
2) non
si cerca di immedesimarsi nella cultura e mentalità del cliente.
Il tutto
riassumibile in
qui ed ora e
a modo mio
Ad esempio chi intende vendere
negli USA deve considerare due fattori chiave
a. un
normale, e logico scetticismo, nei confronti dell’italiano, che a taluni fa
pensare ancora a Totò che
vende la Fontana di Trevi al turista americano,
b. l’abitudine
ad avere un servizio assistenza quasi maniacale, aperto e sempre pronto a
fornire soluzioni.
Il che vuol dire che senza un
punto fermo negli USA, una società, una land-line, è impensabile fare affari.
Come evitare quindi di sprecare
chance e denaro, oltre che mettere magari a rischio l’intera azienda, e invece
ottenere successo?
Semplice: studiare e progettare.
- Analizzare bene il mercato e la cultura locale
- Comprendere i clienti e che cosa desiderano da me e quali siano i loro riferimenti culturali
- Comprendere le regole non scritte, le abitudini, le consuetudini, i modi di fare
- Capire il loro modo di ragionare, di che cosa si fidano, di chi si fidano.
E’ un interessante punto di
partenza.
Come fare?
Due modi:
1.
Perlustrare web e librerie alla
ricerca delle informazioni utili (nel suo piccolo questo blog +è un contributo)
2.
Chiedere ad un consulente di
internazionalizzazione: in genere la prima consulenza è offerta come mezzo per
farsi conoscere e conquistare la fiducia.
Un investimento iniziale, piccolo,
in tempo e denaro, può permettere un grande ritorno o evitare una colossale
perdita. Per guardare lontano con serenità.
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