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Lunedì 14 novembre
Siamo in una
situazione complessa, non lo scopro certo io. E sembra che tutto vada a rotoli.
Eppure noi
italiani abbiamo risorse che sappiamo tirare fuori proprio quando siamo sotto
pressione. E una creatività che non ha eguali nel mondo.
Questo è il
momento per guardare al di là del nostro orizzonte e pensare fuori
dall’abitudine, fuori dalla scatola come dicono gli americani.
Pensare
all’export.
Qui c’è la
strada per il successo. Questo blog lo sta dicendo dal momento della sua
apertura in rete. Non lo dico solo io, lo dicono i fatti.
E proprio di
fatti voglio parlare oggi, citando una serie di dati, concreti e verificabili,
che dimostrano come proprio a strada dell’internazionalizzazione sia il
percorso che ci può portare fuori dalla crisi.
Il settore
del packaging e delle macchine utensili ad esempio ha trovato la sua crescita
nell’exporto. Ne parla Marco Fortis in questo articolo apparso su Economy a
inizio mese e ripreso
qui.
Gli aumenti
portano a nuovi record con valori ampiamente superiori a quelli precrisi e
crescite rispetto al 2010 che fanno parlare di boom: +63,4% per il Brasile,
+100,9% per gli USA, +113,1% per la Turchia.
C’è chi
guida la propria azienda fuori dai guai guardando proprio al di là dei confini.
E’ il caso di Lorenzo Ceroflini che rilancia Nardi-Personal, produttrice di
volanti, che esporta circa il 95% della propria produzione e grazie a questo
può vantare risultati 2011 decisamente migliori di quelli dell’anno precedente.
Ci vuole
creatività e gusto della sfida, osare, per “rosicare”: è il caso de "la sartoria dell'artigiano globale"
alias Marco Palmieri (Piquadro) che apre la linea di borse e accessori di pelle
che permette di personalizzare in modo artigianale le proprie scelte e che lancia
l’iniziativa a Hong Kong.
Non è solo
il settore della moda a puntare all’estero, anche
Grazie all’export, riporta il
web-magazine Il Sud, sarà possibile raggiungere 40.000 nuove assunzioni
entro la fine del 2011, ha spiegato Claudio Gagliardi segretario generale di
UNIONCAMERE del Mezzogiorno: “Nelle regioni meridionali,
nel corso del 2011, circa 2 imprese su dieci hanno
programmato nuove
assunzioni. Se però si guarda a quelle che hanno innovato nei prodotti o nei
servizi e a quelle che hanno individuato sbocchi su mercati esteri, questa
quota sale progressivamente fin quasi a raddoppiarsi, tanto che queste imprese
da sole realizzeranno circa 40mila assunzioni entro l’anno, il 27% di tutte
quelle programmate dalle imprese del
Sud”.
Per concludere altre due notizie interessanti tra le
tante che si possono raccogliere in questo inizio di novembre:
Natuzzi ha deciso di potenziare la sua presenza
all’estero aumentando i Natuzzi Store (saranno 34 a fine 2011) specie nei paesi
emergenti definiti BRICS (Brasile, Russia, India, Cina, SudAfrica). Il
messaggio che arriva da una azienda che esporta circa il 90% della propria
produzione è significativo:
globalizzando si portano a casa i profitti.
Le imprese piemontesi rallentano la crisi grazie alla loro attività di
esportazione segnando un aumento medio di oltre il 14% con punte di
eccellenza nel caso della Russia, paese verso il quale l’export è cresciuto di
oltre il 39% nel 2011.
Ottime notizie dunque che permettono di prendere in
esame l’importanza di internazionalizzarsi. Come fare? Cliccando qui trovate:
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