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giovedì 27 settembre 2012

Digital market trampolino per il successo


Intervista con Paola Peretti

  

Blogger, scrittrice, direttrice del laboratorio sul Digital Marketing presso l’Università Cattolica di Milano, personaggio della rete, di recente autrice del saggio Marketing Digitale, Paola Peretti ci spiega come l’approccio in rete sia ormai la frontiera che anche le PMI possono, e devono, superare per guadagnare vantaggio competitivo.

Può darci in 140 caratteri, o poco più, la definizione di marketing digitale?
Il marketing digitale identifica l'insieme di attività che attraverso l'uso dei diversi canali digitali consentono di individuare e mappare costantemente i bisogni della domanda, a facilitarne gli scambi in modo innovativo, costruendo con la stessa una relazione interattiva che genererà valore nel tempo.

Perché è necessario cambiare il paradigma di comunicazione oggi?
Perché il consumatore è già al centro dei mezzi di comunicazione, è lui che ruota intorno ai diversi media scegliendo come usufruirne, quando e perché. Le organizzazioni devono imparare ad ascoltare, connettersi e coinvolgere i consumatori dal basso seguendo un processo "bottom up", dove ogni attività è pensata come parte di un'esperienza più ampia e dove tutto si integra, niente si duplica. 

In che modo il web  e il marketing digitale possono essere una risorsa per le PMI?
Le piccole e medie imprese possono avere accesso ad un pubblico più ampio e targettizzato, abbattendo i costi di marketing e comunicazione. I canali digitali consentono ai clienti di trovare i fornitori/partner e questo per una PMI è un elemento fondamentale. Anche in questo caso però è l'approccio che deve essere differente, un piano di digital marketing può voler dire "farsi raggiungere in maniera mirata, costruire un network intorno ai prodotti/servizi offerti" e non far sapere semplicemente che si esiste. Implica anche la possibilità di offrire servizi online che consentono di velocizzare i processi di comunicazione e i tempi di risposta per le richieste dei clienti. Infine le PMI possono anche utilizzare il digital come canale di vendita, il caso di Blomming, il social commerce tutto italiano, né è un ottimo esempio.

Qual è l’impostazione strategica, il cambio di mentalità, l’approccio nuovo che deve avere una azienda che decide di impegnarsi in una attività di marketing digitale? Che cosa deve cambiare nel suo modo di agire rispetto a prima?
Il cambiamento è radicale, deve essere attivo e non passivo, deve testare e sperimentare, deve per forza crescere analizzando con costanza i risultati e l'evoluzione dei comportamenti dei consumatori nella rete. Deve ascoltare e comprendere prima di agire. E infine non deve avere paura di misurarsi con canali e strumenti che non conosce. 

Quali gli errori più comuni da evitare?
Pensare che un piano di digital marketing consista nell'aprire una pagina Facebook, un canale Twitter, un account Pinterest e un profilo LinkedIn e poi aspettare che qualcosa succeda. E magari postando lo stesso contenuto uguale in ognuno di questo. E' questo l'errore più grave e spesso il più comune. Occorre avere una strategia, dare ruoli diversi al brand nei canali digitali e soprattutto non necessariamente utilizzarli tutti, fare delle scelte è fondamentale.

Nel suo libro parla di 5 step chiave per costruire un piano di marketing digitale: ce li può riassumere?
I 5 passaggi chiave sono: capire, definire, costruire e promuovere, misurare e crescere. La comprensione e l'analisi legata all'ascolto è fondamentale per poi definire il piano e la strategia, quindi occorre scegliere i canali e costruire quindi lavorare sul contenuto e sull'esperienza e la fruizione, misurare costantemente è il fattore critico di successo, l'unico che consente insieme al coinvolgimento degli utenti di continuare a crescere.

Il momento presente indica che l'export è la strada da percorrere anche per le PMI anche per gli artigiani, gli stilisti: in che modo il web e il marketing digitale potrebbero essere utile per loro?
Come ho detto in precedenza il web consente di essere trovati dai clienti e non solo da quelli italiani. Un qualunque widget che traduce nelle diverse lingue, inserito in un semplice sito web, consente ad un'azienda di comunicare con i diversi paesi nel mondo. Impostare inoltre delle campagne targettizzate con keywords nelle diverse lingue aiuta molto in questo percorso, a cui aggiungerei azioni di digital pr.

Come impostare una attività di marketing digitale per l’export: i cinque punti chiave secondo lei?
  1. Definire obiettivi specifici e misurabili e chiari anche nel timing
  2. Mappare e analizzare la rete rispetto al proprio settore e al tipo di clienti che si vogliono raggiungere
  3. Studiare una strategia specifica che permetta di essere visibili nei canali digitali prescelti
  4. Connettersi
  5. Coinvolgere davvero le persone che entrano in contatto con l'azienda, spesso questo punto è quello che si trascura maggiormente ed è invece il più importante, l'unico in grado di dare velocemente un impatto sul business.


Quali sono i prerequisiti che devono avere questa tipologia di aziende per accedere ad un progetto di marketing digitale?   
Affidarsi a qualcuno (professionisti, agenzie) che abbia davvero le competenze per lavorare su un progetto di marketing digitale, stabilire un investimento minimo e creare sinergie con le attività che vengono svolte offline e anche con le persone che si incontrano offline. Potremmo dire che strategia, partner e integrazione unito alle risorse sono i prerequisiti principali.

Le PMI impegnate nel B2B possono trovare vantaggi nel includere il web nelle loro campagne di marketing? come? 
Possono ridurre il costo per contatto utile notevolmente e semplificare i processi legati al pre-acquisto, all'acquisto e alla fidelizzazione nel tempo.

E da ultimo come integrare un piano di marketing digitale con azioni di marketing nella vita reale?

Come dicevo in precedenza l'integrazione è importante, anche un meeting, un evento, una fiera possono diventare momenti di scambio utile per ottimizzare contenuto e modalità di fruizione dell'esperienza online. Bisogna ricordarci che ormai, con lo sviluppo degli smartphones, siamo sempre connessi è un continuum, per cui le occasioni per integrare sono costanti e molteplici.

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