“Gli imprenditori italiani oggi hanno paura e questo li
porta ad essere confusi, aggressivi e presuntuosi, per quanto paradossale possa
essere e con tutti gli alibi del mondo”.
Incontro un amico che stimo molto. Svizzero, vive nell’
Europa orientale, quella che sta crescendo e che costituisce un buon bacino per
le imprese italiane, sia per l’export che per l’internazionalizzazione.
“Se sapessero quanto spazio c’è per crescere!” mi conferma,
“dovrebbero solo avere il coraggio di lasciarsi guidare e di fidarsi. Invece
quello che vedo è una grande paura di investire e una grande presunzione di
sapere già tutto. Perché vedi l’impressione che mi sono fatta girando l’Europa
occidentale per sostenere le imprese che vogliono sfondare a Est è che altri
popoli non hanno paura a rischiare tirando fuori i soldi dalla banca e
mettendoli nella loro impresa. Gli italiani invece tengono in banca o sotto il
materasso l’eredità della nonna e non hanno più voglia di rischiare. E questo
li porta ad un altro atteggiamento conservativo: eravamo bravi un tempo quindi
lo siamo anche oggi. Non è più così”.
Il mondo c’è cambiato attorno: gli ultimi tredici anni
–prendiamo come frontiera l’inizio del millennio- ha cambiato le regole. Oggi
avere un buon prodotto non è più condizione di successo, ma prerequisito. Oggi
non conta la qualità, quella è imposta, conta la reputazione.
“E gli italiani non sanno fare marketing. Pensano di sapere
tutto e soprattutto di sapere più di te. Finiti gli anni in cui non serviva
sapere nulla dei mercati e del marketing perché il prodotto si vendeva da solo.
Oggi si deve imparare un modo nuovo di vendere. Specie all’estero dove ormai
gli italiani sono visti con diffidenza e sospetto. Colpa della vostra
situazione politica ma anche di alcuni spregiudicati che cercano solo il colpo
senza costruire relazioni”.
E i consulenti?
“Posso dare l’impressione del conflitto di interessi, ma
oggi i consulenti sono indispensabili. Non si può sapere tutto di tutto e devi
affidarti a persone, competenti e fidate, che ne sanno più di te in modo
trasversale”.
Il consulente studia, impara, affina, conosce ed elabora. La
sua formula è semplice: E=mc2 vale a dire che l’esperienza che possono portare a tuo
vantaggio deriva da un metodo, da
conoscenze e da contatti.
“Ecco, dobbiamo combattere una battaglia culturale in Italia
per far capire che senza una guida non si va da nessuna parte, non da soli. Altrimenti
resterete indietro in Europa e nel mondo”.
Lo accompagno fuori e con sconforto lo vedo cercare con
affanno un taxi che accetti come pagamento la carta di credito. Nella città
dell’Expo 2015.
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