Sto lavorando con una interessante startup emiliana che
desidera sviluppare il mercato britannico. Con un partner londinese abbiamo
impostato una ricerca di potenziali clienti: script che evidenzi il valore per
la catena distributiva, ricerca di possibili mercati alternativi, contatto con
il buyer adeguato.
Non sembra funzionare come vorremmo.
Due le resistenze che insegnano altrettante lezioni:
la prima nasce
dal fatto che il prodotto è nel suo genere davvero innovativo e che i
potenziali distributori non riescono a posizionare nel loro schema: se non sai
in quale scaffale metterlo preferisci non rischiare;
la seconda è
molto chiara, e devo dire molto nota: ne abbiamo già parlato più volte. Se non
ti presenti con un marketing plan per sostenere il sell out del tuo prodotto
non ci interessi. O investi tu nel (web) marketing, o da noi non entri. Una
lezione importante.
Che cosa deduciamo?
Che per poter avere successo devo fare tutto quello che
posso per rendere facile il lavoro a chi mi distribuisce, fino ad indicare in
quale scaffale e con quale dicitura proporre il mio prodotto. Devo mostrare di
voler essere interessato a promuoverlo in prima persona, sostenerlo anche in
paesi che non sono il mio.
Alla distribuzione, quale che sia, interessa svuotare gli
scaffali e far ruotare la merce: che cosa ci sia sopra è irrilevante, basta che
produca margini interessanti e piaccia ai clienti.
Capito la lezione?
Nessun commento:
Posta un commento