Parla del successo di Pitti Uomo il CorSera sabato 28
giugno, con un articolo al momento introvabile sul web a firma F.Fio. (proviamo
tutti a cercalo con questa stringa “i segnali positivi registrati al Pitti
Uomo, soprattutto sul mercato interno).
Ciò che colpisce non è però l’incremento di proposte e di
vendite che si sta registrando quando la sterzata netta da prodotto ad altro.
Così la suggella Agostino Poletto direttore di Pitti
Immagine nel testo dell’articolo “Realizzare un ben prodotto, una collezione di
successo, non è più sufficiente soprattutto all’estero. Viene richiesta la
capacità di creare un vero e proprio life
style con una precisa identità di brand in grado di offrire accessori” e
molto di più.
Per questo Poletto informa che Pitti ha selezionato 15
aziende del mondo della moda per accompagnarle in questo percorso che rilancia
il valore aggiunto della storia, dell’eredità, dello stile che un brand vuole
offrire ai suoi clienti, siano essi buyer siano coloro che indosseranno quei
capi o accessori per esaltare la propria personalità.
Prendiamo le borse di Ida de Rosis ad esempio: prodotti
sofisticati, molto ben realizzati da artigiani marchigiani, pezzi unici. Che
devo raccontare una storia, la storia della loro stilista come quella di chi ne
farà uso per condividere con il mondo che la circonda la propria sicurezza e la
propria personalità.
Come si può fare?
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