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lunedì 6 ottobre 2014

Business plan per andare all'estero; prima tappa: le voci da inserire




Per non buttarsi nel mondo dell’export senza rete è bene avere chiaro che preparare un business plan è un passaggio essenziale: sia che tu debba chiedere un finanziamento sia che semplicemente tu voglia essere sicuro di avere le idee chiare e aver impostato bene il tuo lavoro.
Un business plan non è una attività riservata a pochi o che richieda grandi studi o ancor più grandi consulenti. Soprattutto non è un esercizio da lasciare nel cassetto come se fosse un fastidioso compito a casa da svolgere con riluttanza e svogliatezza.
È una traccia che se non altro aiuta –direi costringe- a rispondere a domande chiave che mi permettono di impostare correttamente il percorso e dare concretezza ai sogni.
Ne parleremo in più post e conto sui vostri commenti e domande per essere efficace.
Iniziamo con il chiarire quali siano i macro-capitoli da considerare.
Sono quattro:

-       l’obiettivo da raggiungere
-       come penso di raggiungerlo
-       di che cosa ho bisogno per raggiungerlo
-       come misuro il mio avanzamento

Fin qui è buon senso. Vero.  Proprio perché sembra banale a volte è trascurato.

Nel prossimo post su questo tema esamineremo che cosa si intenda come obiettivo e come posso esprimerlo.

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