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Martedì 6 Dicembre
“Lasciate
stare, non è per voi, non perdete tempo e denaro e non fate perdere la faccia a
noi e alle alte imprese italiane”.
Piazza
Duomo, parlo con un amico che dirige progetti di sviluppo per una camera di
commercio negli USA.
Mi racconta
del grande successo della IFE di Dallas, dove le imprese italiane, del settore
moda, presenti hanno avuto grande successo e venduto immediatamente ai buyer
della grande distribuzione.
“E’ la prima
volta che succede e lo interpreto come un segno di grande interesse per la moda
italiana, una grane opportunità. Perché sono convinto sempre di più che ci sia
grande spazio per il mondo dell’abbigliamento e della calzatura negli USA e
specie nel Texas o nel MidWest in generale. Basta essere preparati per esserci
nel modo giusto”.
Già perché
il rischio è questo: una fiera, una comparsata, magari anche una vendita, ti
paghi il viaggio, e poi? E poi il nulla.
Il che
alimenta quello scetticismo americano, quella prevenzione negli italiani
inaffidabili: creativi sì, ma anche totalmente inattendibili. Incapaci di dare
seguito alle promesse e di programmare.
Il tutto genera una spirale negativa: gli americani non credono nelle imprese italiane, che fanno fatica ad entrare, si tirano in dietro... e così via. Classico caso di profezia autoavverante!
Il tutto genera una spirale negativa: gli americani non credono nelle imprese italiane, che fanno fatica ad entrare, si tirano in dietro... e così via. Classico caso di profezia autoavverante!
“Se vieni
qui in un mercato che vale un continente, non puoi accontentarti della vendita
fatta alla fiera, se riesci a farla poi”.
E’ come
partecipare alla fiera dell’artigianato o ai mercatini natalizi.
Ci vuole
programmazione. Che cosa ad esempio?
“Un budget, anche piccolo, ed un piano preciso: magari con un consulente che ti aiuti a lavorare sul marketing e sul posizionamento e ti faccia capire come sostenere il tuo nome. Troppi vengono qui convinti che la fama che hanno a casa faccia da cassa di risonanza per il nuovo mercato. Qui non sanno chi siano e soprattutto non stanno aspettando loro”.
Un budget minimo dai 20.000 € in su per capire il mercato e iniziare a farsi conoscere e poi, in funzione dei risultati, altri 50.000-70.000 € per entrare massicciamente?
Troppi? Attenzione che questo è un mercato che rapidamente raggiunge cifre con sei zeri: parliamo di milioni di euro all’anno.
E nel caso
si può iniziare con l’e-commerce e una campagna di web-marketing per
sostenersi.
Il prossimo
IFE è a giugno: vogliamo parlarne?
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