Un blog per vendere all'estero

Vendere all'estero è una grande opportunità per le aziende italiane, tutte, specie quelle artigianali, piccole e medie.
In questo blog lavoreremo insieme per trovare la strada migliore e avere successo con facilità.

Tra vent’anni sarai più deluso delle cose che non hai fatto che di quelle che hai fatto. E allora molla gli ormeggi. Lascia i porti sicuri. Lascia che gli alisei riempiano le tue vele. Esplora. Sogna

Mark Twain.


sabato 26 luglio 2014

La lezione dell'olio d'oliva: vendere all'estero con criterio



C’è sempre da imparare dai giganti, magari personalmente non sono simpaticissimi, ma le loro idee sono salti avanti nella strategia, nel modo con il quale affrontare una determinata situazione.
Farinetti non sarà la persona più simpatica della terra, ma indubbiamente bisogna apprezzare il suo genio: Eataly fin dal nome è un progetto davanti al quale bisogna togliersi il cappello. Che riesce a vendere agli americani, tanto per fare un esempio, la passata di pomodoro a circa 10 volte il prezzo al quale la si trova in un supermercato italiano.
Conta il prodotto? Assolutamente no: conta l’idea. Certo, Eataly si avvale della elevatissima qualità dei prodotti italiani: quetso però è un prerequisito, non un elemento vincente.
Quello che ha vinto è la condivisione di una idea, di uno stile, di una filosofia.
Ho visitato di recente il negozio di New York: supermercato, ristorante, scuola di cucina, catering e non solo.
La genialità però la si vede, ad esempio, nell’affiancare ai prodotti made in Italy originali quelli concepiti in Italy ma prodotti negli Stati Uniti. Conoscendo l’attenzione per il prodotto locale, dando un po’ corda alla mania del kilometro zero –attenti a questa mania perché insistendo sul fatto che il prodotto a km zero ha più valore ci bruciamo tutto l’export agroalimentare- contando sul fatto che alcuni prodotti non sono importabili negli USA, esalta la cucina italiana fatta con prodotti locali. Una patata e sempre una patata che tu la coltivi a Ferrara o nel Maine, conta se la sai far diventare ingrediente per la carne uso pesce o no.
Ecco perché Eataly lavora molto sulla cultura della cucina italiana più che sui prodotti: Questi sono un di cui di un progetto più ampio: creare dipendenza verso un modo di intendere l’alimentazione alla mediterranea.

Mi soffermo su un solo particolare in più: la corsia dell’olio d’oliva è lunga parecchi metri e conterrà una cinquantina di diverse proposte di olio.
E tu vorresti che ti aiutassi a vendere il tuo olio in America perché è buono? Che cosa ha di più il tuo olio, dal nome sconosciuto, di questi cinquanta esposti in quello che è definito il terzo negozio più visitato di New York perché qualche altro rivenditore lo prenda in esame?




La domanda ovviamente non vale solo per l’olio, ma per ogni prodotto di casa nostra che vogliamo vendere all’estero.

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