C’è sempre da imparare dai giganti, magari personalmente non
sono simpaticissimi, ma le loro idee sono salti avanti nella strategia, nel
modo con il quale affrontare una determinata situazione.
Farinetti non sarà la persona più simpatica della terra, ma
indubbiamente bisogna apprezzare il suo genio: Eataly fin dal nome è un
progetto davanti al quale bisogna togliersi il cappello. Che riesce a vendere
agli americani, tanto per fare un esempio, la passata di pomodoro a circa 10
volte il prezzo al quale la si trova in un supermercato italiano.
Conta il prodotto? Assolutamente no: conta l’idea. Certo,
Eataly si avvale della elevatissima qualità dei prodotti italiani: quetso però
è un prerequisito, non un elemento vincente.
Quello che ha vinto è la condivisione di una idea, di uno
stile, di una filosofia.
Ho visitato di recente il negozio di New York: supermercato,
ristorante, scuola di cucina, catering e non solo.
La genialità però la si vede, ad esempio, nell’affiancare ai
prodotti made in Italy originali quelli concepiti in Italy ma prodotti negli
Stati Uniti. Conoscendo l’attenzione per il prodotto locale, dando un po’ corda
alla mania del kilometro zero –attenti a questa mania perché insistendo sul
fatto che il prodotto a km zero ha più valore ci bruciamo tutto l’export
agroalimentare- contando sul fatto che alcuni prodotti non sono importabili
negli USA, esalta la cucina italiana fatta con prodotti locali. Una patata e
sempre una patata che tu la coltivi a Ferrara o nel Maine, conta se la sai far
diventare ingrediente per la carne uso pesce o no.
Ecco perché Eataly lavora molto sulla cultura della cucina
italiana più che sui prodotti: Questi sono un di cui di un progetto più ampio:
creare dipendenza verso un modo di intendere l’alimentazione alla mediterranea.
Mi soffermo su un solo particolare in più: la corsia
dell’olio d’oliva è lunga parecchi metri e conterrà una cinquantina di diverse
proposte di olio.
E tu vorresti che ti aiutassi a vendere il tuo olio in
America perché è buono? Che cosa ha di più il tuo olio, dal nome sconosciuto, di
questi cinquanta esposti in quello che è definito il terzo negozio più visitato
di New York perché qualche altro rivenditore lo prenda in esame?
La domanda ovviamente non vale solo per l’olio, ma per ogni
prodotto di casa nostra che vogliamo vendere all’estero.
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