Pagine

sabato 13 dicembre 2014

Dieci consigli dai colossi: Campari e Rivoli spiegano come andare all'estero senza rischi e con successo




Ho avuto la fortuna e l’onore di essere invitato dall’Università di Verona, nella persona del prof. Paolo Roffia, ad intervenire come relatore al convegno Rischi e opportunità nell’internazionalizzazione insieme al dr. Antonio Zucchetti Sr. Director - Group Internal Audit del
Gruppo Campari e all’ing. Marta De Battisti amministratore delegato del Gruppo Rivoli spa.
La seconda grande soddisfazione, la prima era sedere al quel tavolo, è stata constatare che ciò che propongo e suggerisco, ai miei clienti così come in questo blog, corrisponde esattamente a quello che hanno fatto e capito grandi imprese come quelle presenti al convegno. Rassicurazione che avevo avuto anche ascoltando i molti interventi di aziende, istituzioni e consulenti al Matching 2014.
Vorrei condividere con voi alcuni punti chiave delle relazioni dei due correlatori, come tweet o bullet point da tenere sempre presenti nel lanciarsi in una avventura all’estero:

·      senza pianificazione non si va da nessuna parte, quando siamo partiti col cuore ma senza piano abbiamo rischiato di fallire e se non altro abbiamo perso tempo;
·      per andare all’estero la diversità va capita e valorizzata: impossibile pensare di proporre il medesimo prodotto che vendiamo in Italia e nel medesimo modo;
·      una strategia che non includa la comunicazione e il marketing locale non può avere successo;
·      nel pianificare una avventura all’estero devo considerare con cura i rischi esterni ed interni all’azienda per minimizzarli e tenerli sotto controllo;
·      non bisogna avere fretta di raggiungere dei risultati: bisogna seminare per raccogliere nel tempo;
·      la conoscenza delle procedure doganali nei mercati internazionali è una delle chiavi significative;
·      non si può più immaginare un imprenditore che dal suo ufficio veda e controlli tutta la produzione come un tempo;
·      ci vuole una struttura finanziaria solida per gestire l’export;
·      non può essere sottovalutata la gestione delle risorse umane;
·      il controllo di gestione non è un costo, ma un mezzo indispensabile per evitare i rischi nell’export.


Dieci punti essenziali che meritano lunghe riflessioni.


2 commenti:

  1. Ottimo articolo ma posso dire che la cosa più difficile è trovare professionisti competenti ed affidabili! Questo è la grande incognita che pesa molto nel caso di sucesso o no. Molte aziende anche multinazionali si rasegnano perche impegnono grandi capitali ma i tempi e costi non sono equilibrati! Collaboro con molte imprese di varie nazionalità e il problema maggiore che incontrono sono i costi di legali (avvocati) ed il capire il sistema fiscale locale a causa di molti contabili incapaci! Praticamente si mettono nelle mani di studi legali e contabili che pansono solo a "mangiare" spolpando il "pollo" di turno. Non e simpatico dirlo ma è la realta! Pertanto, sono felice per queste grandi aziende ma sono un eccezione non una regola!|

    RispondiElimina
  2. Certo, la scelta dei professionisti con i quali collaborare è fondamentale e non facile. Ecco perché ci sono consulenti affidabili ai quali rivolgersi.

    RispondiElimina