(Prima parte, qui trovi la seconda)
Quasi tre mesi di “tournée” filata, le ultime tre settimane
con tempi di permanenza in ufficio e a casa da far concorrenza alle soste di
EasyJet al gate, tanti progetti dai quali apprendere oltre che lasciare valore
e risultati, come un insetto che prende e regala vita, ho concluso il 15
dicembre un lungo viaggio che mi ha portato in giro per l’Italia e non solo e
che voglio condividere per sussurrare anche a voi quel ch’io vi trovai e farvene dono, sperando che sia per voi utile ed interessante.
Inizio dall’incontro di metà ottobre a Civitanova con Confartigianato: conferenza per illustrare come si
va all’estero e giornata di micro-consulenza. Il turbine che è seguito mi ha
costretto a non mantenere tutte le promesse di risposte che ai singoli
artigiani avevo assicurato. Faccio ammenda e rimedierò durante la pausa
Natalizia. Ci provo.
Che cosa ho imparato:
che c’è un’Italia che ha voglia e possibilità, solo smettesse di guardare a se
stessa come il centro del mondo. Tanto potenziale che può diventare oro facendo
rete e sinergia.
Tre volte due giorni con gli Ospedali dell’Area Vasta 3 nelle Marche:
Camerino, Civitanova,
Macerata (in rigoroso ordine alfabetico) per analizzare i processi che rendono
dura la vita nei Pronto Soccorso, applicando la Theory of Constraints. E
scoprire che il vincolo c’è e sta ben fuori dal PS.
Che cosa ho imparato:
che se si smette di lamentarsi e di fare i furbetti (parlo soprattutto di me e
di te, dei pazienti) insieme si riesce a trovare la soluzione a tutto. E che la
TOC è davvero potente per portare alla luce i problemi annidati dentro i
preconcetti e gli egoismi personali.
Teramo
Ancora Ospedale,
ancora sanità, ancora TOC, ma questa volta –in tre giornate- per esaminare i
flussi di tutto il nosocomio, con persone che ci mettono l’anima e paiono tanto
quel tizio che per salvare la diga infila una dopo l’altra le dita nelle
fessure.
Che cosa ho imparato:
che troppo spesso i problemi sono prodotti dalla presunzione che separando e
specializzando si migliorino le prestazioni. Insomma per dirla con la TOC è
proprio falso che l’efficienza totale di una impresa, quale che sia, equivalga
alla somma delle efficienze locali. Le aziende sono catena, non isole, e per
migliorare la resistenza di una catena devi trovare l’anello debole. Migliorare
gli altri danneggia il sistema, non lo migliora!
Due giornate e mezza ad Artimino sui colli fiorentini, nella
splendida villa Ferdinanda o dei Centocamini, ora centro congressi, con Congresslab, Procter&Gamble Oral B
e l’associazione igienisti dentali italiani (AIDI) per ragionare sul futuro e capire come migliorare l’offerta
agli associati e a tutti gli altri stakeholders.
Che cosa ho imparato:
che senza l’umiltà che fa smettere di ripetere “abbiamo sempre fatto così” non
si fa strada. E qui a questa grande umiltà va associata la competenza di guardare
al futuro con lungimiranza e generosità. E ho anche imparato che la miglior
dote per essere d’aiuto agli altri è saper ascoltare, e che questo si nota.
Ancona Regione Marche
Sanità: come risolvere i problemi che procurano disefficienze con la TOC.
Per la terza volta nelle Marche a parlare di TOC e di sanità, dal lato
dell’organizzazione. E scoprire come le leggi siano fatte per distruggere
l’efficienza.
Che cosa ho imparato:
che bisogna capire dove tirare il confine tra ciò che si può fare e ciò che non
riusciamo a influenzare e predersi le responsabilità per cambiare il cambiabile
e accettare tutto il resto.
(continua) (Prima parte, qui trovi la seconda)
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