C’è una enorme differenza tra vendere all’estero ed
esportare. Eppure quando pongo chiedo quale sia questa differenza pochi sanno
rispondere.
La risposta è l’intenzionalità.
Vendere all’estero è casuale, è passivo, è accidentale: un
cliente vede il tuo prodotto, per qualche ragione se ne innamora –e tu il più
delle volte non sai perché, cosa gravissima- compra, e continua a farlo, magari
per vendere nel suo negozio.
Vendere all’estero non è duplicabile o replicabile. Infatti
molti mi contattano dicendo: ho qualche cliente qua e là ma non riesco a
crescere nell’export.
Come sono arrivati questi clienti? "Mi hanno contattato loro",
rispondono sempre.
Appunto.
Esportare vuol dire impostare una strategia, agire,
controllare il processo, sapere che cosa sto facendo e perché.
Vuol dire scegliere come vendere e a chi ed essere protagonisti
del processo, saperlo replicare quando è necessario, essere consapevoli dei
suoi punti di forza e di quelli di debolezza per poter decidere come
intervenire quando serve.
Significa prendere decisioni e investire.
E tu vendi all’estero o esporti?
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