Un blog per vendere all'estero

Vendere all'estero è una grande opportunità per le aziende italiane, tutte, specie quelle artigianali, piccole e medie.
In questo blog lavoreremo insieme per trovare la strada migliore e avere successo con facilità.

Tra vent’anni sarai più deluso delle cose che non hai fatto che di quelle che hai fatto. E allora molla gli ormeggi. Lascia i porti sicuri. Lascia che gli alisei riempiano le tue vele. Esplora. Sogna

Mark Twain.


mercoledì 22 ottobre 2014

Che cosa si può imparare visitando una fiera: l'esperienza SIAL


Grazie a Gran Brianza sono stato martedì scorso, come visitatore, alla fiera Sial a Parigi e vorrei cogliere questa occasione per proseguire la chiacchierata sul come sfruttare le fiere al meglio.
Quali erano gli obiettivi che ci eravamo posti con questa visita?

a)    trovare possibili partner per sinergie di sviluppo e di crescita
b)   vedere quali novità fossero presenti in fiera
c)    capire il messaggi e gli elementi di marketing “di moda”
d)   studiare la concorrenza
e)    capire il posizionamento di altri paesi
f)     fare incetta di brochure per studiare le novità, trovare spunti, esaminare le novità in termini di grafica e proposte
g)    trovare idee in tutti gli ambiti possibili, dato che le idee sono trasversali e si costruiscono spesso impilandone alcune per estrarne altre.

Missione compiuta direi.
E se mi permettete credo che quelle elencate sopra siamo interessanti ragioni per le quali possa essere utile visitare una fiera, vale a dire 7 stimoli per estrarre dall’osservazione aree di miglioramento per la propria impresa.

Che cosa ho imparato io personalmente da quella giornata?

Beh che gli stand che “spaccano” ancora non sono così diffusi: curioso quello che metteva in scena una band di jazzisti per promuovere il dolce… della vita; 




delicato e sobrio quello di Seeberger per me il migliore con un video istituzionale davvero efficace (e un sito web con i controfiocchi!), studiando c’è molto da imparare.
Che gli stand che mostrano i muscoli, grandi ettari e con i mostra le hostess più che i prodotti sono ormai pochi –ahimè spesso italiani- e più che impressionare irritano (i buyer commentano: “guadagnano troppo, chiediamo sconti maggiori”).
Che la creatività e il coraggio pagano.
Sono rimasto stupito piacevolmente da Italiana Vera sughi e affini che in 10 metri quadrati, due sedie e un tavolo, sbalordiva con l’ardire di una semplice vela dal messaggio forte e diretto.


E voi che cosa imparate dalle fiere che visitate? Che consigli potete darci?





p.s. premio per la creatività a questa mozzarella dal nome che fa innamorare! e notare l'uso del QR-code per raccontare una storia


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