Quanta
voglia hai di vivere? Perché oggi questa è la domanda che dobbiamo farci. Per
non lasciar vincere la crisi. Lamentarsi non serve, neanche come sfogo: conduce
con facilità alla depressione. E talvolta spegne il coraggio di andar avanti. E
allora c’è solo la fine. Si presume. Invece non è così.
Rientro da
un pomeriggio di lavoro a Brescia e ascolto Radio24. È venerdì 27 aprile.
L’intera giornata è dedicata alla disperazione. Anzi: al suo opposto.
Perché e
come resistere alla disperazione. Anche quando tutto fallisce. Perché la vita
vale più del successo. La vita, per quanto dura, offre sempre il suo lato
dolce. Ma lo nega a chi non combatte.
Radio24
combatte, da sola, verso tutti, una feroce lotta per strappare gli imprenditori
italiani al vuoto: dentro e fuori.
Gli
interventi che si susseguono alla radio, di ospiti e di testimoni di dolore e
di riscatto, vengono accompagnati e accolti dai conduttori come un padre che sa
ascoltarti e non ti abbandona sul ciglio della strada, e se gridano rabbia,
sussurrano anche speranza.
Debole,
debilitata, sempre in bilico. Da alimentare, sostenere, confortare.
Due sono le
strade che da qui questo post può prendere: parlare del senso della vita e del
perché oggi la cartella di Equitalia si trasformi nello sfregio della
disperazione che conduce fino al suicidio, oppure aprire uno spiraglio
sull’economia, sulla crescita, sulla rinascita.
Non so quale
delle due potrebbe sembrare più falsa o presuntuosa.
Non affermo
perciò, riferisco, trattenendo il diritto di spiegare altrove che l’etica del
lavoro è soprattutto etica e quindi ha un senso che travalica la professione,
pur se vissuta con una passione che impregna la vita e la pervade: perché tutto
è grazia, se lo vogliamo.
Riferisco di
come tutti ormai dicano che l’unica strada per affrontare lo tsunami della
crisi, parole di Sabastiano Barisoni che ammiro e stimo, è quello di mettersi
in cordata, in rete, in associazione. Una compagnia come quella dell’Anello.
Perché è
quando stai accanto al fuoco che dagli amici vengono le idee, viene il
conforto.
Questo blog
può poco, ma ci prova. A condividere idee, dare stimoli, proporre strade nuove.
Ecco vorrei
veramente che queste piccole idee potessero se non altro costituire una scintilla
per chi ha in sé la volontà di provarci ancora, di scegliere una strada nuova.
E se posso
anche solo ascoltare e consigliare personalmente, anche faccia a faccia, sarò
felice di farlo. Perché in questa storia della rete ci credo: della cordata ho
fatto fondamento della vita.
E un consiglio
non si può negare a nessuno.
Ecco se solo
potessi dire di aver aggiunto un centesimo al successo, come il misero ma
infinito obolo della vedova, tutto avrebbe più senso.
E’ un
momento di crisi, ma anche di slancio: ce la possiamo fare, se riusciamo,
insieme, ad alzare la testa e a vedere più in là della tempesta. Perché c’è
sempre un sole che splende, dopo.
Per chiudere
alcuni link alla iniziativa di Radio24 a sostegno di chi nella crisi sta
perdendo il senso della vita e qualche volta la vita stessa.