Favorire gli artigiani e le PMI.
Questa la missione di Confartigianato.
Un lavoro svolto efficacemente su tutto il territorio nazionale. Da grandi
professionisti. Ho il piacere di conoscerne molti. E di lavorare in stretto
contatto con la sezione di Civitanova
Marche-Macerata. Insieme abbiamo svolto molti progetti a favore delle
imprese locali.
Proprio per questo ho chiesto a
Paolo Capponi, responsabile
del servizio Export, grande esperto del settore, di rispondere ad alcune
domande su come sia possibile aiutare le imprese italiane ad esportare.
1) Quali sono gli strumenti su cui un artigiano o una PMI
italiana oggi può fare affidamento?
Qualità delle imprese, studio dei mercati di riferimento e della concorrenza. Serve avere un’organizzazione interna efficiente, seguire i trend e puntare soprattutto sull’innovazione del prodotto e sulla formazione imprenditoriale.
Qualità delle imprese, studio dei mercati di riferimento e della concorrenza. Serve avere un’organizzazione interna efficiente, seguire i trend e puntare soprattutto sull’innovazione del prodotto e sulla formazione imprenditoriale.
2) Che tipo di aiuto li può arrivare da un’associazione
come la vostra per poter fare con sicurezze primi passi nel mondo dell’export?
Confartigianato lavora costantemente sul percorso di internazionalizzazione aiutando le imprese a 360 gradi, dalla creazione di collezioni ad hoc per i mercati di riferimento, allo studio del prodotto, affiancamento nelle fiere, monitoraggio dei bandi per i contributi, attività di formazione, promozione aziendale tramite i social network, redazione di progetti di internazionalizzazione seguendo i più importanti appuntamenti del settore, organizzazione di Incoming nella provincia con buyer internazionali.
Confartigianato lavora costantemente sul percorso di internazionalizzazione aiutando le imprese a 360 gradi, dalla creazione di collezioni ad hoc per i mercati di riferimento, allo studio del prodotto, affiancamento nelle fiere, monitoraggio dei bandi per i contributi, attività di formazione, promozione aziendale tramite i social network, redazione di progetti di internazionalizzazione seguendo i più importanti appuntamenti del settore, organizzazione di Incoming nella provincia con buyer internazionali.
3) Come
sfruttare al meglio l’elemento fiere?
Studiando il mercato e adeguando il prodotto alle esigenze e agli interessi del mercato di riferimento. Fondamentale la presenza nel proprio stand di personale con l’adeguata conoscenza linguistica, conoscenza delle pratiche burocratiche per le operazioni commerciali con il paese interessato, in modo tale da poter prendere più contatti possibili, che andranno poi verificati per iniziare il futuro rapporto commerciale.
Studiando il mercato e adeguando il prodotto alle esigenze e agli interessi del mercato di riferimento. Fondamentale la presenza nel proprio stand di personale con l’adeguata conoscenza linguistica, conoscenza delle pratiche burocratiche per le operazioni commerciali con il paese interessato, in modo tale da poter prendere più contatti possibili, che andranno poi verificati per iniziare il futuro rapporto commerciale.
4) Come
sfruttare al meglio le occasioni di Incoming?
Valutando accuratamente i mercati
di riferimento e studiano i buyer monitorando siti web e relativi social
network, così da poter aggiornare i propri prodotti. Inviare il proprio
materiale informativo e listino prezzi ai buyer per instaurare un primo
rapporto commerciale.
5) Le missioni organizzate dalle istituzioni, come ad esempio l’ICE, sono una vera
opportunità per le piccole medie imprese italiane? Che cosa va fatto per
poter sfruttare al meglio queste occasioni?
Sono sicuramente un’opportunità da
non perdere per chi vuole iniziare o consolidare un percorso di
internazionalizzazione. Ricordiamo che oltre agli Incoming, si organizzano
anche degli Outgoing, occasioni per studiare il paese estero ed organizzare
eventuali missioni operative.
6) Nella tua esperienza qual è l’errore più comune che un
artigiano o una PMI non deve commettere per iniziare a vendere all’estero?
Avere fretta! L’obbiettivo va
raggiunto con i giusti tempi e le giuste risorse umane ed economiche.
7) Quale reticenza culturale, quale blocco
dovuto
all’abitudine, quale resistenza va superata per poter avere successo
nell’export?
L’imprenditore deve capire che si
deve rapportare alle esigenze del mercato, molto spesso invece non si riesce ad
adeguarsi alle richieste del mercato di riferimento.
8) In che modo il marchio 100%madeinItaly è un vantaggio per le
imprese italiane?
Il marchio è sinonimo di garanzia
del prodotto italiano, una garanzia supportata da una valenza legale in quanto
il marchio 100% made in Italy è
registrato presso il Ministero dei Beni Culturali secondo la legge di Stato
n.166/2009. E’ un vantaggio sia per il consumatore che per il produttore,
che attraverso un’autocertificazione sottoposta poi ai controlli degli organi
preposti, attesta che la sua produzione è interamente realizzata in Italia, sostanziale differenza questa con la
semplice identificazione “made in Italy”.
9) Partendo dalla tua esperienza, senza fare nomi
ovviamente, ci racconti il più grande successo al quale hai assistito?
Una grande soddisfazione l’abbiamo
avuta aiutando un’azienda contoterzista rimasta purtroppo senza commesse.
Confartigianato ha studiato i bandi più adatti alla situazione
dell’imprenditore e gli ammortizzatori sociali disponibili. Questo ha permesso
la pianificazione di una serie di fiere all’estero e la creazione dei relativi
campionari. L’azienda ora ha ripreso a lavorare ancora conto terzi, ma ha
inoltre creato il proprio marchio che ha lanciato con successo nei mercati
esteri.
10)
Che cosa
consiglieresti alle imprese italiane che vogliono ampliare il loro giro
d’affari vendendo all’estero?
Sicuramente un primo passo da fare per sfruttare al meglio tutte le opportunità, è affidarsi alle Associazioni di Categoria che come noi, attraverso l’Ufficio Export, possono guidare l’azienda nel percorso di internazionalizzazione seguendola in tutte le sue fasi.
Sicuramente un primo passo da fare per sfruttare al meglio tutte le opportunità, è affidarsi alle Associazioni di Categoria che come noi, attraverso l’Ufficio Export, possono guidare l’azienda nel percorso di internazionalizzazione seguendola in tutte le sue fasi.
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