Un blog per vendere all'estero

Vendere all'estero è una grande opportunità per le aziende italiane, tutte, specie quelle artigianali, piccole e medie.
In questo blog lavoreremo insieme per trovare la strada migliore e avere successo con facilità.

Tra vent’anni sarai più deluso delle cose che non hai fatto che di quelle che hai fatto. E allora molla gli ormeggi. Lascia i porti sicuri. Lascia che gli alisei riempiano le tue vele. Esplora. Sogna

Mark Twain.


domenica 24 giugno 2012

Intervista a Beatrice Nolli aka BouncyBall



Poiché la competenze di Beatrice spazia dalla rete alla famiglia, dalla reputazione all’export, questa intervista va in onda… a reti unificate sui nostri  tre blog




Beatrice Nolli è una stella del web. Non è un titolo ad effetto né una captatio benevolentiae. Magari un po’ ridondante, sicuramente una verità senza enfasi. Perché la sua voce squilla chiara in ogni dove. Qui ci spiega che cosa fa, mettendolo in pratica come in un gioco di specchi. Qui risponde ad una intervista sul più sciccoso e nuovo dei social media, Pinterest, nel più italiano dei blog su che di Pinterest parlano: Pinterestitaly.
Qui infine commenta i più recenti #epicfail per dirla con Twitter sull’uso disastroso dei social media, da Groupalia a #RTL102.5
Quindi, chiarite le sue credenziali, spalanchiamole le porte e lasciamole la parola.


1.              Mamma@work: così ti definisci. come concili lavoro e famiglia?
E' stata una scelta di qualche anno fa, prima ancora di avere mia figlia, decisi che la passione per il marketing, l'advertising e il web dovessero in qualche modo combinarsi con il mio primo obbiettivo: vivere la famiglia. Così ho mollato "il posto fisso" messo tutto in discussione, puntando molte energie in questo lavoro che mi sta dando grandi soddisfazioni.
Inizialmente è stato complicato unire le due cose perché si rischia di lavorare oltre ogni limite di orario e di relegare alla sola presenza fisica il rapporto con i familiari mentre le energie mentali sono assorbite dall'essere "costantemente online". Dopo qualche tempo però si riesce a comprendere meglio le dinamiche ed i meccanismi, organizzare il lavoro in "fasi" e dedicare ad esso spazi completi per poi potersi godere la famiglia durante gli altri momenti pur restando presenti online.

2.Ti sei occupata molto di Pinterest: quali sono le prospettive in ambito professionale di questo nuovo social delle immagini?

Pinterest è diventato a mio avviso, come si può dedurre anche dall'analisi di diffusione in Italia effettuata da Francesco Russo su inTime, un'abitudine post-lavoro per gli italiani. Questo è un dato importante perché permette di assimilare Pinterest a Facebook, seppure con tempi di permanenza diversi. In questo scenario si capisce molto facilmente che le potenzialità di ritorno per un'azienda o per un professionista ci sono e sono assolutamente da prendere in considerazione. In che modo? Dato che lo strumento in questione è in continua evoluzione e gran parte la faranno gli utenti stessi, è difficile immaginare dettagli futuri ma sicuramente una delle strade che sta portando maggiori risultati è la creazione di board originali che diano spunti interessanti per gli utenti, magari board di gruppo in modo da coinvolgere direttamente gli utenti maggiormente attivi su Pinterest. Come condizione "una tantum" invece vedo molto efficaci i contest, anche perché è tutto da inventare su questo social network, regole comprese, per cui un po' di creatività ed il gioco è fatto! Adoro gli strumenti che puntano molto sulla personalità e sule idee!

3.Chi potrebbe beneficiarne di più?
Una risposta scontata è: chi lavora con le immagini. In realtà le immagini non sono che una rappresentazione visiva di concetti ed emozioni che pertanto possono raffigurare qualsiasi argomento si voglia proporre. Attualmente i settori più forti restano ancora i viaggi, la cucina, la moda, il make-up, interior design e tutto ciò che ruota intorno a gatti e bambini, ma credo che molto si possa fare per qualsiasi settore, ad esempio per i nostri prodotti di nicchia che tanto avrebbero bisogno di maggiore visibilità soprattutto se esportabili, basta usare questo strumento cercando di proporre idee senza tentare la "vendita" a tutti i costi, identicamente come accade per gli altri social network.

4. in che modo è possibile costruire la propria reputazione sul web?
"Non coltivo l'orto solo per i pomodori, ma  anche per le carote" ! :) lo so, è una frase buffa, ma è una specie di "motto" che mi sono costruita con il tempo e che sembra funzionare. I pomodori hanno frutti appariscenti e visibili agli occhi di tutti, rappresentano i fan o i follower o le visualizzazioni di post, mentre le carote crescono sottoterra e mostrano agli occhi di chi guarda soltanto una piccola parte, queste per me rappresentano le relazioni, preziose al punto tale da essere protette dalla terra. Infine ad ogni buon contadino occorre pazienza e tempo!

5.In che modo un social network può effettivamente diventare uno strumento di marketing? Per quali aziende è possibile?
E' possibile e fondamentale a mio avviso, ma occorre tenere presente che il social media marketing non è altro che "una parte" del marketing aziendale, una parte altrettanto importante che dev'essere integrata e "indentata" all'interno del marketing mix permeando ogni singola azione di diffusione. Conosco aziende ad esempio che hanno una pagina Facebook che non è segnalata nemmeno sul loro sito ufficiale, questo vuol dire che gli sforzi del community manager e del consulente saranno totalmente vani.  Quanto alla tipologia di azienda per la quale possano essere utili i social network direi tutte, fermo restando quanto appena detto in termini di marketing mix e soprattutto tenero ben presente che non tutti i social network sono adatti a tutte le aziende in qualsiasi momento esse si trovino. E' fondamentale quindi realizzare una corretta analisi per inquadrare quale strumento risulti più adeguato per "quella azienda" in "quel dato momento" per "quel dato target" e su quel territorio specifico, un corretto web-listening è alla base della riuscita di un investimento online.

6.L'export oggi sembra la strada da privilegiare per battere la crisi: in che modo il web diventa utile?
L'export è una importante opportunità di valorizzazione del prodotto fuori dai confini nazionali; il web facilita i rapporti di lavoro e ottimizza i tempi, pertanto per un settore che lavora sulle grandi distante ed i rapporti internazionali risulta essere uno strumento di fondamentale importanza.

7.    E' possibile e se sì come usare twitter e gli # per una campagna di marketing?
E' possibile se l'uso di Twitter è perfettamente integrato nella pianificazione generale degli obbiettivi di marketing aziendali, come ho detto prima le azioni di social medi marketing se slegate dal contesto aziendale e non collegate ad altre azioni di marketing tradizionali risultano poco efficaci se non vane. Quanto a Twitter ed agli # hashtag trovo che possano essere un mezzo molto interessante anche per la raccolta di impressioni o feedback sui prodotti, ad esempio il caso Ikea Italia è sicuramente un esempio da seguire per la creazione di hashtag ad-hoc che servano a diffondere il marchio o il prodotto fidelizzando l'utente, come ad esempio #parlasvedese con il quale gli utenti hanno inventato frasi di senso compiuto in 140 caratteri utilizzando i nomi dei prodotti. Aldilà delle polemiche, sembra infatti che Ikea Italia abbia una percentuale  di falsi follower, queste iniziative sono state comunque un successo e sono state perfettamente in linea con l'immagine di Ikea in Italia e quindi con il modo di intendere l'Ikea degli utenti italiani su Twitter.

8. Quali errori non deve commettere una PMI che si affaccia sul web?
Sottovalutare la presenza sul web affidandola a persone non specificamente formate per la pianificazione di azioni di social media marketing o per la cura della presenza aziendale online. Oggi la formazione a mio avviso è fondamentale. Altro errore, o conseguenza del primo, sono la mancanza di chiarezza e di tempestività nelle risposte e la mancanza di coordinazione delle azioni e delle informazioni, come dicevo prima infatti un'azienda che ha una pagina Facebook non pubblicizzata e collegata al sito ufficiale vanifica questa presenza oltre a creare diffidenza nei confronti della pagina, potrebbe infatti essere stata creata da fonti non ufficiali.

9. oltre al tuo e a questo (;-), quali sono gli altri blog da non perdersi?
Sicuramente il blog di Francesco Russo che ho citato prima, InTime , poi il blog di Paolo Ratto e alcune fonti internazionali come ReadWriteWeb  e lo scontato ma importante Mashable oltre a Pinterestitaly in materia pinterestiana!
In generale consiglio di avvalersi di un aggregatore, abbonarsi ai feed ma verificare le fonti ogni settimana e cercarne sempre di nuove, magari utilizzando Twitter.

Grazie infinite per avermi dato modo di riflettere ulteriormente su questi argomenti e per la bella opportunità di essere presente sui tuoi blog.
Buon tutto a te e famiglia.
Bea, BouncyBall.

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