B2BALTIC™apre a Genova il nuovo business hub Nord Italiano che connette il Nord Europa,Baltico e Russia. La società di
consulenza ha investito con coraggio per rimettere a posto questo palazzo nobile
del 500 di oltre 750 metri quadrati, segnalato dall’UNESCO per la sua bellezza,
in pieno centro e vicino al mare.
B2BALTIC™ punta su Genova come nuova base
Italiana, dopo lo startup tecnico giovanile di Milano, e la collaborazione con
l´Università di Bologna.
A :Daniel Janetschek,
fondatore di questa e altre iniziative che intendono facilitare l’export delle
imprese italiane nel nord Europa, abbiamo posto alcune domande iniziando
proprio a chiedere come mai abbia pensato di ripartire da Genova per arrivare
al Baltico.
Genova ha un grande trascorso storico sui commerci
internazionali, sulle esplorazioni e sui rapporti internazionali sin dai tempi
delle crociate che fecero diventare la città grande; non è una coincidenza che
l´esploratore Cristoforo Colombo veniva da li, e che ci sono ancora oggi città
in terra Santa fondate da cavalieri crociati provenienti da Genova; il porto è
il più rilevante del mediterraneo.
La città si è chiusa, partendo dal dopo guerra, e
molte aziende si sono trasferite in Lombardia. Per questa ragione gli
imprenditori locali hanno costruito delle alleanze cittadine molto robuste e
con l´interesse di esportare all´estero guardando il mondo. Abbiamo trovati professionisti
Italiani che perfettamente rappresentano il forte desiderio di esportare il
made in Italy.
Avete investito molto
nel rimettere a posto questo splendido, ora, palazzo: come pensate di usarlo?
L´investimento anche si è associato a un
marketing internazionale per renderlo un polo attrattivo per investitori
stranieri interessati non solo alla Liguria ma all´Italia. Una perfetta
location di lusso per raffinati, a questo deve servire. Si punta ai numeri uno,
ai decision makers.
Che tipo di mercato
rappresentano le repubbliche Baltiche per l'Italia?
Le repubbliche Baltiche sono un mercato molto
piccolo per l´Italia. Ma noi rappresentiamo Svezia e Finlandia, anche
comprendendo l Ovest della Russia e da quest´anno anche la Norvegia. Si parla
quindi delle piazze più ricche d´Europa. I paesi Baltici invece sono una
opportunità per sviluppo immobiliare e grandi nomi Italiani nono sono mancati.
Che cosa vuol dire made in Italy in quei paesi?
Come in tutto il
mondo, il trend nel Baltico e Nordici non è diverso. Il made in Italy è
considerato esempio di alto gusto, raffinatezza e disegno. Una potenzialità che
voi Italiani avete e che sfruttate poco. Le esportazioni dall´Italia sono
infatti quelle con la minor crescita in Europa.
Quale strategia
consigli per avvicinarsi ai paesi Baltici?
I modelli del business fai-da-te che avevano
senso fino agli anni 90, non trovano più successo ormai da molti anni. Chi
esporta dovrebbe aver capito che gli importatori sono persone impegnate e
costantemente bombardate da proposte provenienti da tutto il mondo. La presenza
del web, lo sviluppo tecnologico soprattutto coi più alti primati proprio nel
Baltico e Nordici, ha cambiato il sistema. Per esempio, per una azienda tessile
del Bangladesh o un produttore alimentare americano, oggi trova più facile
raggiungere i Nordici che gli Italiani, per il fatto che i Nordici sono molto
più cablati e con un internet 3 volte più veloce che in Italia. Per questo
motivo l´Italia, come anche la Germania, sta comprendendo che i paesi Nordici
sono semplici da contattare e questo ha fatto si che da un paio di anni i
distributori non rispondono neppure più. Quindi, si lavora oggi con successo
solo con pushing. Il pulling che molti buoni brand credono di avere è superato.
Quindi la chiave sta nel partner locale, e l´insistenza del marketing.
Ovviamente questo ha incrementato i costi di esportazioni e marketing e anche
tagliato fuori i più piccoli.
Quali errori non
commettere?
Pensare di stare ancora nel mondo degli anni 90.
I modelli di business stanno cambiando, gli agenti non hanno più voglia di
lavorare gratis e rifiutano incarichi se non debitamente pagati, soprattutto al
Nord Europa, che sta bene ed è ricco. Errore è quello di non adattarsi e di
usare tecniche di internazionalizzazione senza sentire consulenti
internazionali. Anche quello di usare poco o male l´inglese è un grave errore,
come anche non tradurre documenti, cataloghi, siti web. Errore molto frequente
soprartutto visto in Italia. Pensare che tutto il mondo parli Italiano e
comprenda modelli di business Italiano è molto limitativo. I modelli sono più
Nordici e anglo sassoni da noi, questi richiedono budget anche molto alti in
alcuni casi.
In quale modo aiutate
le imprese a essere presenti nelle repubbliche baltiche?
Ringrazio per la domanda, non intendevo fare
pubblicità per la nostra struttura. Siamo già molto carichi di lavoro, seppur
sempre disponibili a prendere buoni brand, buoni prodotti. B2BALTIC, l´hub che
in soli 2 anni ha visto oltre 20.000 registrazioni, ha cambiato il nostro modo
di vedere import export. Si lavora ora col concetto dell´hub, della
condivisione e delle comunicazioni. Questo aiuta il business odierno e vedo
ampie prospettive nella crescita di hub per il trading. Questi anche offrono
numerosi sistemi telematici come infatti B2BALTIC fornisce ai membri iscritti.
Comunque entrare non è per tutti.
Oltre a questa destinazione
la vostra organizzazione quali paesi segue?
Svezia Finlandia Estonia Lettonia Lituania
Polonia Danimarca sono i nostro focus. Non si esclude lavoro in Germania e nei
paesi di lingua tedesca dove molti dei nostri associati provengono.
Qual è la vostra
presenza on-line?
I siti controllati dal nostro gruppo industriale
sono centinaia e possono portare a confusioni perchè mostrano semplicemente
troppe pagine, migliaia. Per questa ragione suggerisco sempre di andare sui
siti chiave come quello della alleanza Baltica www.BalticaPartners.eu che unisce
investitori in progetti Baltici e Nordici, e che anche gestisce con circa 196
partners internazionali appunto l´hub B2BALTIC.
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