Un blog per vendere all'estero

Vendere all'estero è una grande opportunità per le aziende italiane, tutte, specie quelle artigianali, piccole e medie.
In questo blog lavoreremo insieme per trovare la strada migliore e avere successo con facilità.

Tra vent’anni sarai più deluso delle cose che non hai fatto che di quelle che hai fatto. E allora molla gli ormeggi. Lascia i porti sicuri. Lascia che gli alisei riempiano le tue vele. Esplora. Sogna

Mark Twain.


lunedì 25 luglio 2016

Andare in Russia, intervista a Mariangela Castellan




La Russia rappresenta per molte imprese una terra di grande fascino. Sicuramente per il mondo della moda di casa nostra è stato un bacino importante al punto che l’attuale embargo ha creato non pochi problemi a molte PMI del settore fashion, dalle calzature all’abbigliamento ai gioielli.
Mariangela Castellan aiuta le aziende che vogliono puntare ad esportare in questo paese-continente. Le ho chiesto di aiutarci a capire come fare iniziando proprio presentandosi.

Sono una professionista pluridecennale nel campo della moda e abbigliamento riesco a dare grande valore all'estetica e alla contemporaneità pur rispettando l'obbiettivo finale di incrementare i ricavi generati dalle vendite. Il mio percorso professionale inizia subito dopo la maturità scolastica, la mia passione per la moda mi ha portato a lavorare all'inizio come commessa, poi ho avuto modo di aprire due boutique di mia proprietà in provincia di Padova dove attualmente risiedo.

 La mia continua voglia di migliorarmi poi, verso la fine degli anni 90, mi ha portato ad accettare una collaborazione con uno show room di Milano, ho avuto modo durante i 10 anni vissuti nella città della moda, a fare molte conoscenze di aziende e clienti e la mia esperienza si è arricchita anche dal punto di vista della realizzazione delle collezioni, collaborando con le aziende produttrici,  organizzando le campagne vendita, e sviluppando reti vendita commerciali.

Da circa 10 anni sono una libera professionista,e mi occupo di consulenza per le aziende sulla formazione di reti commerciali in Italia e Russia. Collaboro con le aziende anche per la realizzazione delle collezioni”.

Moda e Russia sembrano un binomio facile: il made in Italy è ammatasso. Eppure… quali sono le difficoltà che si incontrano?
No non è assolutamente un binomio facile, anche se apparentemente potrebbe sembrare.Io collaboro con il mercato russo da circa una decina d'anni,, e per quanto riguarda la mia esperienza, invece di crescere o consolidare i risultati ottenuti si regredisce. Le cause sono molteplici, l'economia e il potere d'acquisto che non sono più in crescita,l'embargo che i paesi europei hanno adottato alla Russia, hanno colpito anche settori non direttamente coinvolti. I costi doganali sono molto alti, persino i bonifici è difficile fare. E' un territorio enorme, le distanze dalle grandi città rendono costosi e difficili gli spostamenti. La classe media che è la maggioranza delle persone ha perso molto il potere d'acquisto. Ci sono comunque molti ricchi che possono spendere e sono disposti ad investire nei prodotti italiani.

Quali le differenze di gusto del mercato russo?
I russi amano tutto quello che è italiano; dalla moda, alla cucina, al nostro stile di vita, naturalmente il gusto poi va personalizzato alle loro esigenze, e questa personalizzazione va studiata, insieme, caso per caso”.

Quali sono i punti chiave per impostare una strategia di espansione in Russia?
Non credo di essere all'altezza di fornire dei punti chiave, mi posso limitare a riportare la mia esperienza fatta nel settore moda. La pubblicità, l'organizzazione di eventi, partecipazione alle fiere, ma sopratutto avere un riferimento affidabile sul posto.”

Il mondo russo non è solo interessante per la moda: quali altri settori del made in Italy hanno maggiore possibilità di riuscita?
Si certo sono convinta che la moda non è l'unico settore che può avere possibilità di riuscita, come ho accennato prima il nostro cibo, i nostri vini, la nostra ristorazione sono settori di sicuro successo.”

Non basta avere un buon “prodotto”: che cosa serve per farsi conoscere e avere successo in Russia?
No avere un buon prodotto non basta più, poteva andare bene vent'anni fa, quando era tutto una novità ma oggi la comunicazione e il marketing ritengo siano gli investimenti maggiori da fare. Sono sicuramente importanti, forse necessari, l'organizzazione di eventi durante le fiere e pubblicità sui giornali di settore se si vogliono ottenere dei buoni risultati”.

Come si può strutturare una rete di vendita in Russia? 
Credo che il primo passo per strutturare una rete vendita in Russia, sia avere un interlocutore in loco che si sappia muovere bene magari coinvolgendolo attivamente poi altri passi che ho spiegato nei precedenti punti.

Russia sembra fare rima con difficoltà: dogane, forse corruzione, truffe… che cosa c’è di vero e che cosa è leggenda?
Sicuramente dogane,corruzione, truffe non è leggenda, sono difficoltà che nella maggior parte delle situazioni si incontrano.

Che cosa si può realmente fare per accelerare la propria presenza in questo mercato

“Ci sono dei problemi organizzativi per leggi che rendono difficile l'importazione dei prodotti e su questo punto ritengo che possiamo fare poco, credo che se aumentasse il potere di acquisto diventerebbe tutto più semplice. Comunque per ottenere risultati importanti bisogna avere molta pazienza e dei buoni capitali da investire. E' un grande paese con molte potenzialità e amano tutto ciò che è italiano di qualità”.

venerdì 22 luglio 2016

Andare in Cile: una occasione



Avevo già segnalato BOnBoard come sito interessante ed utile per informazioni relative all’export e per i servizi che offrono per la ricerca di personale in paesi stranieri.
Ovviamente, da aziende intelligente, BOnBoard propone una newsletter ricca e intrigante –consiglio la sottoscrizione- che illustra opportunità di sviluppo all’estero.
Quella che ho appena ricevuto parla del Cile, in linea quindi con i suggerimenti del recente documento ICE sull’economia internazionale, e ne illustra le potenzialità.
Cerco di riassumere qui i punti principali presentati appunto nella newsletter di BOnBoard, suggerendo anche di consultare un altro sito dedicato all’America Latina e decisamente affidabile: Sunny Sky Solutions basato a Londra e molto attento alle dinamiche sudamericane.

Quali dunque in settori nel quale, per una impresa italiana, il Cile rappresenta una interessnte opportunità per il 2017?

Si inizia dalla infrastrutture. Ecco cosa scrive la newsletter: “ll Cile necessita di rafforzare la propria rete per dare impulso allo sviluppo economico (il paese figura al 50° posto nella classifica di Infrastruttura Globale 2014 elaborata dal “World Economic Forum”). Le imprese italiane hanno già acquisito nel corso degli ultimi anni una rilevante esperienza e visibilità nel mercato locale grazie alla realizzazione di importanti opere. Lo scorso anno il Governo Bachelet ha presentato la propria “Agenda per le infrastrutture, sviluppo ed inclusione”, il portafoglio di lavori pubblici più ambizioso degli ultimi 10 anni, per un valore totale di 27 miliardi di US$. Essa prevede investimenti diretti e concessioni, con l’obiettivo di portare la spesa per infrastrutture e la produzione di “beni pubblici” dall'attuale 2,5% del PIL al 3,5% nei prossimi otto anni. Per il periodo 2014-2020 è previsto un portafoglio di progetti in concessione per oltre 9,9 miliardi di US$, che comprendono aeroporti, autostrade, dighe, ecc.

Durante il periodo 2014-2020 è previsto inoltre un forte investimento in progetti regionali nel settore infrastrutturale per un ammontare totale di 18 miliardi di US$. Nel settore ferroviario è in fase di elaborazione da parte della “Empresa de Ferrocarriles del Estado” un piano di modernizzazione ed ampliamento della rete, che prevede la realizzazione entro il 2020 di 18 progetti per un totale di circa 8 miliardi di US$. Le prime gare dovrebbero essere bandite a partire dal secondo semestre 2016”.

Non può mancare il settore del lusso, dato in forte espansione, per il quale la creatività e raffinatezza del Made in Italy rappresenta un vantaggio da giocarsi: “Santiago è divenuta in pochi anni il secondo polo in America Latina dopo San Paolo. Prova ne è il graduale e costante aumento della presenza diretta dei principali marchi del settore, che ha portato alla costruzione di due mall dedicati esclusivamente a prestigiose firme internazionali”. La crescita di questo mercato lo porta ad un giro d’affari superiore ai 500 milioni di dollari.


Vale la pena di pensarci…

venerdì 15 luglio 2016

Crescere con l'export: il report ICE spiega come fare




Crescere all’estero: ci sono forse altre alternative possibili?
Se l’export è l’unica strada che rimane alle PMI italiane per sviluppare il proprio giro d’affari, lo confermano i dati raccolti in questo articolo, e aumentare i profitti, allora il report appena presentato da ICE diventa uno strumento interessante per orientarsi in modo preciso e senza lasciare nulla al caso.
Nei giorni scorsi a Milano è stato presentato infatti il nuovo rapporto 2015-2016 sulla presenza del nostro Paese nell’economia internazionale.
È mio impegno quello di andare a studiare con attenzione il report e spremere la sua ricchezza su queste pagine per aiutare i miei lettori a cogliere le informazioni più utili ad agire.
E magari a approfittare di 50 milioni promessi dal ministro Calenda con aggiunta ulteriore al piano di sostegno, che peraltro vede già sul tavolo i vaucher per l’internazionalizzazione (se volete saperne di più scrivetemi!).
Inizio con questo primo highlight (siamo in contesto export, mi permetterete l’inglese): è ancora il Nord America la migliore destinazione per il made in Italy. Ne aveva parlato anche di recente MondoPmi in questo articolo relativo al settore agroalimentare e in quest’altro post di maggio con spettro più ampio.
Puntare a Usa e Canada è una strada da non trascurare per tutti i settori delle nostre imprese.
E bisogna osare di più, non limitandosi a brevi e sporadiche uscite. Il secondo elemento significativo è infatti questo: sono troppo poche le imprese italiane che seguono un piano strategico per l’export limitandosi a toccate e fughe.
Volete ragionare come fare a stabilire un piano certo? Contattatemi per una consulenza on line che potrete fissare con il calendario che trovate a questo indirizzo, per iniziare a ragionare sulla migliore strada per esportare.

E restate in contatto con queste pagine. A breve il secondo post su questo interessante report di ICE.