Crescere all’estero: ci sono forse altre alternative
possibili?
Se l’export è l’unica strada che rimane alle PMI italiane
per sviluppare il proprio giro d’affari, lo
confermano i dati raccolti in questo articolo, e aumentare i profitti,
allora il report appena presentato da ICE diventa uno strumento interessante
per orientarsi in modo preciso e senza lasciare nulla al caso.
Nei giorni scorsi a Milano è stato presentato infatti il
nuovo rapporto 2015-2016 sulla presenza del nostro Paese nell’economia
internazionale.
È mio impegno quello di andare a studiare con attenzione il
report e spremere la sua ricchezza su queste pagine per aiutare i miei lettori
a cogliere le informazioni più utili ad agire.
E magari a approfittare di 50 milioni promessi dal ministro
Calenda con aggiunta ulteriore al piano di sostegno, che peraltro vede già sul
tavolo i vaucher per l’internazionalizzazione (se volete saperne di più
scrivetemi!).
Inizio con questo primo highlight (siamo in contesto export,
mi permetterete l’inglese): è ancora il Nord America la migliore destinazione
per il made in Italy. Ne aveva parlato anche di recente MondoPmi
in questo articolo relativo al settore agroalimentare e in quest’altro post
di maggio
con spettro più ampio.
Puntare a Usa e Canada è una strada da non trascurare per
tutti i settori delle nostre imprese.
E bisogna osare di più, non limitandosi a brevi e sporadiche
uscite. Il secondo elemento significativo è infatti questo: sono troppo poche
le imprese italiane che seguono un piano strategico per l’export limitandosi a
toccate e fughe.
Volete ragionare come fare a stabilire un piano certo? Contattatemi per una consulenza on line che potrete fissare con il calendario che trovate a questo indirizzo, per iniziare a ragionare sulla migliore strada per esportare.
Volete ragionare come fare a stabilire un piano certo? Contattatemi per una consulenza on line che potrete fissare con il calendario che trovate a questo indirizzo, per iniziare a ragionare sulla migliore strada per esportare.
E restate in contatto con queste pagine. A breve il secondo
post su questo interessante report di ICE.
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