Terza parte del dialogo con Patrizia
Figoli a proposito di Exhibitalia e di come sia possibile esportare il made in Italy negli Usa partendo dal Texas. La prima parte dell’intervista è
disponibile qui. La seconda la trovate qui.
In questi due primi articoli Patrizia ci ha spiegato come Exhibitalia
contribuisca alla creazione di un forte brand e di quali siano i consigli da
seguire per far fruttare la strategia di export.
Proseguiamo con le domande. In coda
all’articolo una ampia web-grafia su Houston e le opportunità per le PMI
italiane.
(Ricordiamo altri post su questo tema, che possono interessare. Abbiamo ad esempio sentito il punto di vista di Sabrina
Nicolò, che si propone come sponda per facilitare lo sbarco in Texas, e
quello di Tiziana
Ciacciofera Triolo, responsabile dell’Istituto di Cultura Italiana a
Houston. Entrambi gli articoli compaiono nella top ten dei post di questo blog)
Conviene aprire una società
in America? Un virtual desk? Come si fa? Quanto costa?
Sì, se si è interessati a relazioni
di lungo periodo. In particolare in Texas si può beneficiare di numerosi fondi
d’investimento per aziende e start-up nella ricerca, sviluppo e
commercializzazione, non è un caso che si tratti del secondo Stato americano
per investimenti stranieri
La burocrazia qui è snella e
favorevole alle imprese e presenta il vantaggio di un mercato del lavoro
flessibile e dinamico. Il virtual desk inizialmente è una possibilità e i costi
oscillano dal 300 dollari al migliaio a seconda dei tipi di servizi richiesti (se
solo redirect di telefonate, un centralino e una casella di posta o si desidera
aggiungere altre opzioni).
La costituzione della società è
facile se si tratta di creare un'entità locale, si fa tutto online con un costo
inferiore ai 500 dollari. Si complicano
le cose se vanno stabilite relazioni e stilati documenti legali considerato che
il costo all'ora di un avvocato è piuttosto significativo e va a incidere
marcatamente sul totale.
IACC Texas è disponibile ad
accompagnare le aziende nel percorso di insediamento locale, si per quanto
riguarda aspetti finanzari, legali e fiscali, sia dal punto di vista logistico.
Perché il Texas e non
New York ?
Innazitutto perchè il Texas NON è New
York. Ricordo che Stati Uniti significa unione di Stati e quello che si fa
fatica a realizzare è che arrivare in uno stato americano non rende immediato
l'accesso agli altri. Ci sono regole, tasse, politiche che cambiano da uno
all'altro. Sarebbe come pensare per un business che arriva in Europa che dal
momento che ha una presenza in Danimarca allora può facilmente espanderla anche
al Portogallo. Atterrare a New York con i propri prodotti e la propria marca è
estremamente costoso e difficile, si tratta di un mercato che per il Made in
Italy è maturo e saturo (lo stesso vale per Chicago e Miami destinazioni da
lungo tempo care agli italiani) e il fatto di essere a New York non implica
necessariamente avere modo di arrivare in Texas.
Il Texas è lo stato più popolato dopo
la California, il più esteso dopo l'Alaska, come PIL è al secondo posto dopo la
California (1.457 miliardi di dollari il Texas, 1.901 la Caifornia), ma è al primo posto come crescita e sviluppo economico e demografico, non a caso viene
descritto come la locomotiva degli States.
Ora va menzionato che la prima industria
che si è sviluppata in Texas dopo la guerra civile era l'allevamento di
bestiame (mucche in particolare) e questo spiega l'inevitabile (e trita)
associazione del texano con il cowboy.
Troppo spesso, però, si dimentica che nei primi del 1900,
grazie alle scoperte dei giacimenti petroliferi, ebbe inzio un boom economico
che, sebbene fra alterne fortune, continua tutt'oggi. I forti investimenti
nelle università hanno fatto sì che sì che l'economia si diversificasse su
numerosi fronti e al settore petrolifero si sono aggiunti l'high-tech,
l'aerospaziale e le bio-scienze (la nanotecnologia ha qui diversi punti di
eccellenza non solo in campo medico, ma anche dei nuovi materiali) per citarne solo
alcuni. Un nutrito numero delle società più grandi al mondo (Fortune 500) sono
qui. Dal 2002 il Texas è al primo posto fra gli Stati dell'Unione per
l'esportazione. Californiani e Newyorchesi vengono qui a lavorare spinti dagli
ottimi salari e dal basso costo della vita. una volta arrivati e insediati,
però, lamentano la scarsa offerta sul fronte di tutto ciò che è gusto e
lifestyle a cui sono ormai usi. Houston, assieme al Texas, grazie alla
diversificazione in corso, aspira ora a qualificarsi come la città del gusto e
dello stile e ExhibItalia vuole accelerare questo processo facendo atterrare al
George Brown Convention Center il Made in Italy più recente e trendsetting.
Chi c'è dietro Exhbitalia?
Italy-America Chamber of Commerce of Texas e il suo partner
tecnologico ShinSoftware.
IACC Texas promuove scambi commerciali fra Italia e Texas da
più di venti anni con sede principale a Houston, e succursali a Austin,
capitale del Texas (nel 2012 vi si è inaugurata la pista di Formula 1), Dallas
e Milano in Italia e fa parte
della rete di Assocamerestero (76 Camere in 50 paesi e più di 24.000 aziende socie).
Shin Software è
una giovane società IT italiana che ricopre il ruolo di principale partner
tecnologico dell'evento. Oltre al sito web, Shin Software ha sviluppato la
piattaforma informatica su cui si basa ExhibItalia 3D: la versione virtuale dell'exhibit che sarà
accessibile via app all'evento e via web a tutti gli espositori post-evento
per promuovere il loro marchio per un periodo di un anno (costo incluso
nell'iscrizione)
Su richiesta,
Shin Software, può virtualizzare, anche in 3D, i cataloghi delle aziende espositrici
che potrebbero cosi presentare ai visitatori (mediante totem, da noleggiare,
posizionati nel loro stand) tutta quei prodotti, che per ragioni pratiche o
logistiche potrebbe non essere possibile avere in esposizione nello stand. La visualizzazione 3D dei prodotti aggiunge
senza dubbio un'esperienza molto più attraente e realistica per i visitatori al
tradizionaleprodotto promozionale cartaceo come brochure e fotografie. Inoltre
i cataloghi virtualizzati (anche in 3D) sono concepiti per essere facilmente
integrabili sui siti web proprietari delle aziende.
Patrizia Figoli, coordinatrice dell'evento ExhibItalia, si
divide fra il Texas e l'Italia, ma ha un passato spalmato su tre continenti e
svariati paesi, avendo vissuto in Nigeria, Inghilterra, Norvegia, Francia
Messico e Stati Uniti. Avendo toccato con mano le diverse realtà sociali ed
economiche di tutti questi paesi si è resa sempre più conto del valore che
tutt’oggi la proposizione Made in Italy rappresenta per il mondo ed è
attivissima a condividerla ovunque si trovi.
ExhibItalia rappresenta l'opportunità di continuare a farlo,
stavolta in Texas... e poi vorrebbe potersi comprare i collant a Houston senza
dover a tutti costi dover prendere l'aereo per rifornirsi!
Qualche elemento….webgrafico
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HOUSTON IN THE PRESS
Articoli su stampa italiana ed estera
che possono essere di interesse per approfondire l'argomento
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