Per andare
all’estero senza correre rischi è importante anche riuscire ad avere un quadro
preciso di come si muovono i mercati e capire quali siano i paesi che offrono
maggiori possibilità.
In rete ci sono
molti dati che sono fruibili anche gratuitamente, il problema è che molti di
questi sono inutili per le nostre ricerche: sono segnali che non diventano mai
informazioni utili a prendere decisioni.
StudiaBo ha messo
a punto un sistema fruibile on line con investimenti estremamente contenuti capace
di fornire informazioni selezionate per comprendere i mercati esteri. Grazie
alla loro lettura e interpretazione, che talvolta richiede la mediazione di chi
ha dimestichezza con queste informazioni e le strategie di
internazionalizzazione, è possibile definire con maggiore accuratezza le
proprie strategie fin dalla scelta delle nazioni dalle quali cominciare la
propria avventura.
Prima di parlare
con Marcello Antonioni di come sia possibile usufruire di queste informazioni
per pianificare una corretta strategia, voglio segnalare alcuni interessanti
link messi a disposizione da StudiaBo. Innanzitutto il blog che commenta i principali dati
raccolti e interpretati e poi il portale
di Ulisse che illustra il progetto e nella pagina analytics offre una banca dati accessibile a
tutti.
Ecco che cosa Marcello
Antonioni ha risposto alle mie domande su Ulisse e l’export
1. Le PMI fanno fatica a investire nelle ricerche di
mercato, nelle indagini statistiche sui dati, come ad esempio quelli relativi
all’export: perché secondo lei dovrebbero invece credere in questi strumenti?
Per almeno tre motivi:
1)
perché si tratta di informazioni immediatamente
confrontabili con quelle disponibili presso l'azienda, in quanto sono lo stesso
tipo di dati che ogni impresa (se esportatrice o importatrice) rilascia a fini
amministrativi;
2)
perché si tratta di informazioni “oggettive”,
basate cioè su miliardi di dichiarazioni fatte mensilmente dalle aziende di
tutto il mondo;
3)
perché si tratta di informazioni “riproducibili”
a costi contenuti, in quanto basate su dati aperti, sui quali c'è un forte e
crescente impegno delle istituzioni nazionali e internazionali a renderli
sempre più facilmente disponibili a cittadini e imprese. Questa caratteristica
ne rende economicamente conveniente l'utilizzo, in quanto il costo è limitato
solamente alle attività di elaborazione ed analisi.
Questi dati, raccolti a fini istituzionali, contengono
tutte le informazioni di business
che un’impresa vorrebbe avere sia per valutare:
·
la convenienza dei propri approvvigionamenti;
·
i risultati delle proprie vendite estere;
sia per avere indicazioni:
·
verso quali fonti orientarsi per abbassare i
propri costi di approvvigionamento;
·
su quali mercati investire per aumentare le
proprie vendite.
2.
La distinzione tra dato ed informazione è che
il primo è grezzo il secondo è quello che mi serve per prendere decisioni. In
rete c’è un oceano di dati, come fate voi a renderle informazioni?
La mission
del progetto Ulisse è propria quella di trasformare i dati di commercio estero
in conoscenza. A tal fine, il progetto Ulisse intende mettere a fattore comune
tre tipi di competenze:
1.
economiche e statistiche: per
individuare le migliori tecniche di trattamento ed analisi del dato;
2.
informatiche: per abilitare l'uso
delle migliori tecniche economico-statistiche in modo massimamente efficiente e
per rappresentarne i contenuti informativi in modo massimamente fruibile;
3.
consulenziali: per accompagnare l'uso
di queste informazioni all'interno dei processi decisionali di un utente.
3.
Ci descrive le banche dati che mettete a disposizione dei clienti?
Il Sistema Informativo Ulisse è fondamentalmente
basato sui flussi bilaterali di commercio estero:
· tra 150 paesi (e loro aggregazioni);
· per oltre 3000 prodotti (e loro aggregazioni);
· dal 1995;
·
scomposti
per fasce di prezzo/qualità.
Su queste
informazioni formuliamo previsioni a breve/medio periodo (es. 2014-2020).
Inoltre,
forniamo un quadro trimestrale costantemente aggiornato a livello di paesi UE,
Stati Uniti d'America e di un campione di circa 15 paesi extra-UE (Brasile,
Canada, Giappone, Svizzera, Turchia tra i principali). Ad oggi
disponiamo, ad esempio,
delle informazioni sulle vendite negli Stati Uniti di beni del Sistema Casa (o
del settore Arredamento o del prodotto Divani) da parte di tutti i paesi
concorrenti.
L'elemento aggiuntivo riguarda la possibilità di disaggregate tutte le
informazioni per fascia di prezzo/qualità.
Infine,
mettiamo a disposizione per circa 450 commodity i prezzi trimestrali rilevati
alle importazioni dei paesi UE, con uno scenario previsivo a 12 mesi.
4.
Come funziona l’acquisto delle informazioni?
L'accesso alle informazioni del
Sistema Informativo Ulisse avviene attraverso i portali ulisse.studiabo.it e
uda.studiabo.it, rispettivamente nella forma di schede di analisi e di dati
strutturati, mediante un meccanismo di punti ricaricabili.
Un utente registrato ha a
disposizione un “portafoglio punti” che può utilizzare per accedere alle
informazioni di suo interesse.
5. Quali
sono i modi migliori per utilizzarle? Come farle parlare?
I
principali ambiti di utilizzo sono i seguenti:
1.
Scelta/Verifica del portafoglio mercati esteri
2.
Controllo Risultati
3.
Budget
In modo
particolare, nella scelta (o verifica) del portafoglio mercati esteri
l'approccio che proponiamo è quello denominato “Le Coordinate Ulisse”,
riguardante tre diverse aree di analisi:
· Dimensione
mercato: finalizzata a valutare la dimensione dei diversi mercati
·
esteri e le loro dinamiche passate e
·
future;
· Premium-Price:
finalizzata a comprendere se un mercato
·
distingue ed apprezza i prodotti di
·
maggior qualità, accettando un
·
prezzo più alto;
·
Strategie competitive: finalizzata a
capire quali sono le strategie competitive attuate dai
· principali
competitori e il loro
· maggiore o
minore successo.
·
6. Nella
vostra esperienza chi è in grado di valorizzare al meglio il servizio che
offrite?
Una
organizzazione che si ponga l'obiettivo di conoscere i mercati esteri, di punti
a fare marketing sui mercati target e non solo a gestire un processo di vendita
all'estero, che intenda sviluppare processi decisionali basati su elementi il
più possibile documentati e oggettivi.
7.
Ci può dire, partendo dalla sua esperienza, quali sono i principali errori di
chi vuole andare all’estero?
Il
principale errore è quello di non definire esattamente una strategia. La scelta
dei mercati target dovrebbe riflettere tale strategia.
Un
comportamento ricorrente che spesso riflette un approccio non strategico
all'internazionalizzazione è una elevata diversificazione dei mercati esteri
serviti: questo approccio tende non solo ad implicare significativi costi
operativi (e sovente crescente complessità), ma anche ad essere poco efficace
perché l’azienda sta “vendendo all’estero” ma non sta facendo marketing sui
mercati serviti (troppi per poterli leggere bene in chiave strategica).
8.
E di chi cerca di utilizzare dati grezzi tratti dalla rete?
Bisogna
uscire da un possibile fraintendimento: il dato in sé non serve a nulla se non
è inserito in un processo di conoscenza. Il primo passo di questo processo è
quello di esplicitare chiaramente le domande di business a cui si vuole dare
risposta attraverso il dato.
9.
Per finire può dare tre consigli alle aziende che vogliono andare all’estero?
1.
Esplicitazione della propria strategia di
internazionalizzazione;
2.
focalizzazione delle risorse aziendali su pochi
e ben selezionati mercati esteri, individuati sulla base di informazioni il più
possibile oggettive;
3.
redazione di un piano di entrata sui mercati
esteri target: master plan, business plan, sales plan, il
nome non importa, l'importante è che sia scritto e condiviso all'interno
dell'azienda.