Un blog per vendere all'estero

Vendere all'estero è una grande opportunità per le aziende italiane, tutte, specie quelle artigianali, piccole e medie.
In questo blog lavoreremo insieme per trovare la strada migliore e avere successo con facilità.

Tra vent’anni sarai più deluso delle cose che non hai fatto che di quelle che hai fatto. E allora molla gli ormeggi. Lascia i porti sicuri. Lascia che gli alisei riempiano le tue vele. Esplora. Sogna

Mark Twain.


lunedì 4 febbraio 2013

Che me ne faccio del (web) marketing?


C’è bisogno di una presenza on-line anche per vendere all’estero oppure è una moda come tante altre che impone solo costi ma non produce frutti?
Una risposta la trovate in questo bell’articolo di Vena Jensen Blitsch canadese, che pubblica le sue riflessioni su Biznik un interessante portale che cerca di creare legami locali e internazionali tra persone prima ancora che tra aziende, cogliendo in pieno lo spirito di chi afferma che le relazioni tra aziende sono innanzitutto relazioni tra persone e che per fare affari bisogna iniziare a fidarsi.
Ecco, appunto. E come faccio a fidarmi di te se non so neppure chi tu sia? Come posso aprire una linea di credito di fiducia se non ti trovo da nessuna parte?
La presenza sul web è il modo migliore, a minor costo e a maggior raggio oggi, per affermare e far crescere la propria reputazione.
Non è un gioco da bambini e la sua facilità può condurre ad effetti devastanti, come ad esempio ci spiega Veronica Gentili in questo affascinante e molto istruttivo post sugli errori commessi dalle aziende sulla rete (volete sapere che cosa ne pensa Veronica? Ecco qui che cosa mi ha detto quando l’ho intervistata su questo tema) o come illustrano alcuni amici in questa ironica e sferzante pagina Facebook che spiega, con sarcasmo, come (non) usare il più noto social network per promuovere i propri prodotti.
Il marketing specie quello web è indigesto alle PMI italiane che lo considerano una spesa e non un investimento. Salvo poi pentirsi amaramente come quella società industriale che, avuta quasi in regalo la possibilità di gestire un prestigioso marchio dell’automobilismo –diciamo di notorietà pari a quella della Pinifarina o giù di lì- per produrre abbigliamento sportivo e avendo investito nel prodotto –qualità, fornitori- ma nulla nel marketing –è una spesa, non garantisce nulla, che ce ne facciamo?- si è ritrovata a perdere tutto il capitale investito perché non è stata capace di affermarsi sul mercato.
Per andare all’estero è più facile partire dal web. E costa molto meno.

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